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Fanghi nel porto di Ortona: Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto dicono no

E’ stato urlato all’unisono dai sindaci di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto il no sulla questione  che prevede l’immissione di sedimenti derivanti dal dragaggio del porto di Ortona, nel mare antistante i 3 comuni.

Francesco Maragno, Gabriele Florindi e Robert Verrocchio, affiancati dal presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Leone Cantarini, hanno acceso i riflettori sull’iniziativa.

«Abbiamo espresso – ricostruisce il sindaco Francesco Maragno – le nostre perplessità circa questo progetto agli organi competenti che però forse non hanno preso in considerazione le nostre sollecitazioni. Non possiamo permettere che gli sforzi fatti dagli operatori del settore e dalle nostre Amministrazioni per il rilancio del comparto turistico di quella che è l’area costiera a più alta inclinazione ricettiva della regione, vengano vanificati da una iniziativa che solleva notevoli dubbi e appare condotta con eccessiva superficialità. Abbiamo dato mandato al legale dell’Ente di acquisire la documentazione necessaria ed eventualmente impugnare tale provvedimento».

«La prima incongruenza del progetto – spiega Leone Cantarini, presidente dell’Area Marina Protetta – consiste nel fatto che l’individuazione del sito, avvenuta nel 2011, è precedente alla definizione di SIC, sito di interesse comunitario, che l’Area Marina Protetta ha ottenuto nel 2013. Tale aspetto implica l’obbligatorietà di procedura V.Inc.A., ossia di valutazione di incidenza ambientale. E’ per questa ragione che come Consorzio abbiamo richiesto che questa giurisprudenza venga rispettata, diffidando il comitato VIA, il Comune di Ortona e richiedendo l’intervento anche da parte del Ministero dell’Ambiente».

«La nostra richiesta – aggiunge il sindaco di Pineto Robert Verrocchio – è quella di rivedere le procedure, coinvolgendo anche il Ministero dell’Ambiente, affinché tutto il lavoro fatto per tutelare il patrimonio ambientale dell’Area Marina Protetta venga preservato. Tale questione suscita preoccupazioni trasversali che coinvolgono il mondo degli operatori».

«Ricordo che pochi mesi fa – afferma il sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi – è stata fatta una bellissima promozione della costa abruzzese, con tutte le perle che la caratterizzano. Oggi invece, si fa di tutto per distruggere questo patrimonio, senza tenere conto delle conseguenze e senza un supporto documentale completo».