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Teramo, concorso per dirigente tecnico in Provincia. polemiche a distanza tra ingegneri e architetti

Teramo. La provincia di Teramo, a pochi mesi dal suo futuro accorpamento con i territori aquilani, bandisce un concorso per una figura tecnica che diriga i settori urbanistica, viabilità, edilizia e coordini azioni relative a prevenzioni rischi e difesa del suolo e subito si accendono le polemiche.

Inizia l’Ordine degli Ingegneri che, tramite il suo presidente, nel ricordare le segnalazioni fatte in passato sulla necessità di figure con competenze tecniche alla guida dei servizi di ingegneria e architettura dell’Ente, chiede che il concorso sia riservato solo ad ingegneri, le uniche figure, a detta dell’Ing. Marcozzi, presidente dell’ordine teramano, che abbiano le competenze idonee a ricoprire un incarico così complesso.

Non si è fatta attendere la replica degli Architetti, il cui presidente, Arch. Giustino Vallese, ricordando che le lauree in architettura e in ingegneria civile, nei concorsi pubblici, sono equipollenti, ha sottolineato che le competenze del dirigente sono molto più ampie delle semplici competenze professionali e la figura dirigenziale ha un ruolo di guida e coordinamento che può anche prescindere dai singoli titoli accademici relativi ad una delle discipline contenute nel bando della provincia.

D’altra parte, sottolinea il presidente Vallese, non esiste una sola laurea in ingegneria ma diversi settori, compresi quelli biomedici e gestionali, e, quindi, non si può affermare a priori che l’unica figura competente a ricoprire il ruolo richiesto dalla Provincia di Teramo debba essere un ingegnere, posto anche il fatto che per materie come l’urbanistica, la pianificazione territoriale, la tutela del paesaggio e dei beni culturali, la figura più adatta, al contrario, è proprio quella dell’architetto.

Chi avrà ragione? Alla Provincia, che per inciso ha bandito il concorso per laureati sia in ingegneria che in architettura, l’ultima risposta, anche se potrebbero farsi avanti altri ordini professionali tecnici (non dimentichiamo che anche geologi e dottori agrari e forestali hanno competenze nelle materie indicate nel bando) rivendicando l’inclusione dei propri laureati tra i possibili candidati del concorso.