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Appalti Arpa, vertici gruppo Massi-Ettorre chiedono rito abbreviato

Nell’ambito del procedimento sui contratti full service dell’azienda teramana Gommeur con Arpa e Atac, i vertici del gruppo Massi-Ettorre chiedono il rito abbreviato, ma solo per il capo d’accusa relativo alla corruzione, con la relativa udienza rinviata a dicembre.

 

 

Udienza nella quale si discuterà sia il rito abbreviato sia l’udienza preliminare a carico dell’allora direttore di Arpa spa, anche quest’ultimo accusato di corruzione (e la cui difesa si è riservata di chiedere in quell’occasione l’ammissione al rito alternativo), sia a carico di due dei vertici del gruppo Massi-Ettorre e dell’allora responsabile della direzione superficie dell’Atac di Roma, accusati in concorso di abuso d’ufficio.

 

 

E’ quanto emerso nell’udienza preliminare di questa mattina davanti al gup Giovanni Cirillo, che ha rigettato l’eccezione di incompetenza territoriale per l’abuso d’ufficio presentata dal legale dell’allora responsabile superficie dell’Atac di Roma mentre si è riservato di esprimersi alla prossima udienza sull’eccezione di inutilizzabilità delle intercettazioni presentata dalla difesa del gruppo Ettorre-Massi.  Atac e Tua (ex Arpa) si sono costituite parte civile.

Sul tavolo sia il contratto full service con l’Arpa che quello con l’Atac.

 

 

Nel primo caso il pm Stefano Giovagnoni, titolare del fascicolo, contesta all’allora direttore generale dell’azienda di trasporto abruzzese e a tre dei vertici del gruppo Massi-Ettore il reato di corruzione, accusando l’allora direttore generale della società di trasporti di aver preso, nel 2014, 50mila euro per velocizzare il pagamento al gruppo di fatture inevase emesse dalla Gommeur per 1.700.000 euro.

 

Per quanto riguarda invece il contratto con l’Atac la Procura contesta a due dei vertici del gruppo Ettore e al responsabile Atac il reato di abuso d’ufficio in concorso. Secondo la Procura, nel 2013, il responsabile Atac avrebbe infatti favorito il rinnovo del contratto di affidamento del servizio dopo che lo studio legale a cui si era rivolta la stessa Atac aveva evidenziato numerose criticità nel suo svolgimento da parte della Gommeur.

 

 

In particolare il dirigente Atac all’epoca dei fatti, secondo la Procura, incaricato di verificare le criticità riscontrate, avrebbe predisposto un documento, inviato anche ai vertici del gruppo Ettore che ci avrebbero a loro volta messo le mani, in cui si smentiva l’esistenza delle mancanze evidenziate.