Ospedale Teramo, sequestrato il reparto di fecondazione assistita

ospedale_teramoTeramo. La Procura di Teramo ha posto sotto sequestro l’unità operativa semplice a valenza dipartimentale di fisiopatologia della riproduzione medicalmente assistita, di cui è responsabile il dottor Francesco Ciarrocchi. Il sequestro segue di due settimane un sopralluogo effettuato dai carabinieri del Nas di Pescara, che avevano evidenziato alcune carenze sotto il profilo amministrativo, quale ad esempio la regolare iscrizione del centro, prevista per legge, nel registro dell’Istituto superiore di Sanità, perché manca ancora l’autorizzazione richiesta da tempo alla Regione Abruzzo.

All’esito di quell’ispezione, lo stesso responsabile Ciarrocchi aveva sospeso le attività del centro di fecondazione assistita, istituito nel 2011, all’interno del più grande reparto di ostetricia e ginecologia. Secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, Ciarrocchi e il direttore generale Giustino Varrassi sarebbero iscritti nel registro degli indagati, ma non si esclude il coinvolgimento di altre figure sanitarie all’interno della Asl teramana. Ad eseguire il sequestro, disposto dal pubblico ministero Davide Rosati, sono stati i carabinieri del Nas, del reparto operativo del comando provinciale di Teramo e gli agenti della Guardia di Finanza. L’unità operativa semplice è al quarto piano dell’ospedale Mazzini, ed è formato da quattro stanze adibite a laboratori e studio medico e non ha posti letto, per i quali si appoggia al reparto di ostetricia  ginecologia. Quest’ultimo non ha subito interruzioni nell’attività dall’intervento della magistratura.

Il commento dei consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca 

“La notizia del sequestro del reparto di Procreazione medicalmente assistita della Asl di Teramo e diretto dal Dott. Francesco Ciarrocchi è la dimostrazione che la sanità teramana è allo sbando. La misura è colma: non era mai successo che nella Asl di Teramo venisse addirittura posto sotto sequestro un intero reparto per gravi violazioni degli obblighi di Legge. Le responsabilità sono soprattutto del manager Varrassi, di cui torniamo a chiedere le dimissioni immediate. La notizia del blitz al reparto della Asl di Teramo è di assoluta gravità e dimostra come la sanità teramana oramai abbia perso la bussola, operando persino al di fuori delle leggi dello Stato. Una figuraccia che avrà eco su tutta la stampa ed i media nazionali e che svelano come la nostra sanità sia lontana dagli standard di qualità ed efficienza tanto decantati dal presidente Chiodi. Bastava andare sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità per sapere che in Abruzzo figurano solo i centri pubblici dell’Aquila e di Vasto e quello privato di Villa Serena a Pescara. Perché il dott. Ciarrocchi ha continuato nel suo lavoro pur sapendo di essere fuori dalla legge? E perché il manager generale della Asl di Teramo non è intervenuto in tempo? Adesso il pericolo concreto è che alla Asl di Teramo venga comminata anche una pesante sanzione, che inevitabilmente ricadrà sulle povere tasche  dei cittadini teramani. Dopo l’incremento delle liste di attesa, la crescita della mobilità passiva e la riconferma di Varrassi con premio annesso pur in presenza di provvedimenti giudiziari a suo carico, riteniamo che Chiodi e la sua Giunta debbano prendere le distanze da Varrassi ed invitarlo a dimettersi”. Ruffini e Di Luca hanno presentato questa mattina un’interpellanza al presidente Chiodi per chiedere al governatore se esistono le prescritte autorizzazioni da parte del Ministero Salute, Regione Abruzzo ed Asl di Teramo che permettono al dott. Ciarrocchi di effettuare interventi di procreazione medicalmente assistita e nel contempo se sono stati acquisiti i documenti sulle iniziative giudiziarie a carico di Varrassi presso la Procura di Teramo e se ci sono decisioni in merito ai fini dell’applicazione dell’art. 3 bis comma 7 D.Lgs. 502/1992. “Se la giunta ha acquisito gli atti presso la Procura di Teramo così come stabilito nella delibera di conferma di Varrassi” concludono “con questi ultimi fatti gravissimi non può che adottare i provvedimenti conseguenti sul manager, ovvero dimetterlo dal suo incarico per violazione di leggi e del principio di buon andamento e di imparzialità della amministrazione, così come prevede la legge”.

 

Le dichiarazioni del segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio

“Chiedo che la Regione metta in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per sollevare il direttore generale Varrassi dal suo incarico. Se fossero vere le indiscrezioni della stampa, la domanda che mi pongo è perché quel reparto sia stato aperto in una maniera così superficiale. Sarà la magistratura ad accertare gli eventuali perché di questa leggerezza. Di sicuro, nell’ospedale di Teramo ha operato per otto mesi un reparto che non aveva i permessi dell’Istituto superiore di sanità, e questa è una cosa di una gravità inaudita. In più, la Asl si potrebbe trovare a dover pagare una multa salatissima. Sono ormai mesi che come Pd e come centrosinistra denunciamo tutte le storture dell’attuale dirigenza Asl, e ormai le vicende si susseguono di giorno in giorno. Il Pdl, il sindaco di Teramo Brucchi, il governatore Chiodi, continueranno a far finta di nulla e a sostenere che le nostre sono solo strumentalizzazioni? Il dato certo è che questa dirigenza sta distruggendo le strutture e l’immagine della nostra sanità. Spero in un sussulto di dignità da parte della giunta regionale”.

 

Il commento di Sinistra Ecologia e Libertà – Federazione di Teramo

Ancora una volta Teramo torna alla ribalta nazionale per episodi riguardanti la sanità che hanno, a dir poco, dell’incredibile. Continuiamo a rimanere allibiti per l’arroganza che questa amministrazione dimostra nelle proprie decisioni che sfidano, ormai, non solo la pazienza degli utenti e dei cittadini, ma anche le leggi dello Stato italiano. Del resto, davanti alla necessità di trovare una collocazione all’amico di turno, non c’è legge che tenga..…ed è così che, in barba alla sicurezza dei pazienti, si aprono e si chiudono reparti ospedalieri in base alle esigenze di pochi e non della collettività. Sinistra Ecologia e Libertà non intende assistere inerme allo scempio che giornalmente si compie nei confronti dei cittadini che, anche e soprattutto in questo lungo momento di crisi, pagano le tasse per avere cure ed assistenza e torna a chiedere con forza le dimissioni del manager Varrassi e di tutti i politici che hanno permesso e continuano a permettere che dei personaggi pluri-indagati restino tranquillamente ad occupare poltrone di responsabilità traendone benefici personali ed economici. Basta con questa politica dell’immagine a scapito della sostanza. Basta con i politici che, invece di vigilare su quello che accade nella propria città, si pavoneggiano sulle reti televisive locali e nazionali manifestando finto stupore su quanto da loro avallato nelle segrete stanze del potere. Sinistra Ecologia e libertà si batterà sempre affinché il malaffare della politica scompaia e resti solo un brutto ricordo della nostra storia.

 

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