Cerimonia toccante questa mattina al porto di Giulianova che in occasione della commemorazione dei defunti la città ha voluto ricordare chi in mare ha perso la vita.
Elia Artone e Carlo Mazzi nel naufragio dell’Eliana dello scorso 25 luglio, Bruno Fiorà inghiottito dalle onde nel 2007, Mario Costantini nel lontano 1948. E’ stata scoperta una lapide, voluta dal presidente dell’Ente Porto Marco Verticelli.
Presenti i familiari dei marinai deceduti in mare. Don Ennio Lucantoni ha officiato il rito religioso benedicendo la nuova lapide e quelle che ricordano altre tragedie. Presenti anche l’ammiraglio Enrico Moretti, comandante delle capitanerie di Abruzzo e Molise, il tenente di vascello Clarissa Torturo comandante della capitaneria di Giulianova, il sindaco Francesco Mastromauro. Il presidente Verticelli ha lanciato l’idea di voler far realizzare una vera e propria opera d’arte che sia il simbolo delle fatiche in mare e che ricordi per sempre chi la vita in mare l’ha persa.
“Mi sembra assolutamente doveroso”, ha detto il presidente, “ricordare quanti vivono il mare. Un’opera che sottolineai il legame che esiste tra la comunità di Giulianova e il mare. Quel mare, che purtroppo a volte toglie la vita a marinai che lavorano e portano avanti un’esistenza di stenti”.
Al termine della cerimonia il primo cittadino giuliese ha abbracciato i familiari di Elia Artone, di Carlo Mazzi, di Bruno Fiorà, di Mario Costantini. E ha sottolineato l’importanza della gente di mare.
“Giulianova è nata grazie a famiglie che lavoravano nel mare”, ha detto Mastromauro, “la marineria ha costruito la nostra città. Non vogliamo cerimonie di facciata, ma faremo in modo che il 2 novembre sia una data significativa per la nostra comunità”.