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Centrale biomasse Colonnella: Sagitta chiede i danni al Comune

Colonnella. Danni per 48milioni di euro. Sono quelli che ha quantificato la Sagitta Immobiliare Srl, la società di Tortoreto in possesso dell’autorizzazione unica regionale per la realizzazione della centrale a biomasse di Colonnella.

La perizia sul danno ipotizzato dalla società è stata allegata al ricorso al Tar da parte dei legali Marcello Russo e Patrizia Cartone contro il Comune di Colonnella. 

 

“Si tratta di un investimento concreto e sostanziale in ogni suo aspetto – spiega Pierpaolo Papilj, componente del Consiglio di amministrazione della Sagitta Immobiliare Srl – le cui componenti organizzative ed economiche sono il risultato di un lavoro approfondito che ha visto coinvolte per più di un anno diverse tra le migliori professionalità a livello locale e nazionale e che, dunque, oggi, risultano
facilmente riscontrabili e determinabili in modo certo”.
“Oltre al ricorso – continua Pierpaolo Papilj – ci stiamo muovendo con i nostri legali contro coloro che hanno e che continuano a buttare fango in opposizione ad un progetto legittimamente autorizzato. È stata avviata una campagna di comunicazione basata sulla più totale mistificazione della realtà; nessuna delle dichiarazioni rese pubbliche fino ad oggi risulta essere il risultato di un’analisi approfondita e tecnica dell’iniziativa promossa dalla Sagitta Immobiliare. Per dare un’idea della situazione che ci troviamo ad affrontare quotidianamente, riportiamo testualmente quanto pubblicamente disponibile sulla pagina facebook di uno dei comitati recentemente costituiti sul territorio ‘Stiamo perdendo il nostro futuro, la salute dei nostri figli e la gioia di rientrare nelle nostre case! Le aziende agricole moriranno, le nostre
colline ingrigiranno ed il mare sarà avvelenato!’”
“Questi sono i toni, evidentemente denigratori, privi di fondamento e di alcuna evidenza tecnica o scientifica, con cui è stato etichettato un progetto serio, sul quale hanno lavorato ed investito professionisti ed imprenditori seri. È una situazione inaccettabile – afferma Pierpaolo Papilj – così come non possiamo più tollerare che si continui a parlare di inceneritori e di rischi per la popolazione e per l’ambiente.”
“Oltre ad aver ampiamente dimostrato che non abbiamo alcuna volontà e possibilità, né tecnica né autorizzativa, di gassificare rifiuti – conclude Pierpaolo Papilj – dai progetti autorizzati risulta evidente che gli impianti, localizzati in un’area industriale destinata per sua vocazione ad ospitare questa tipologia di insediamenti, presentano delle emissioni notevolmente inferiori ai limiti di legge e, dunque, tali da garantire il pieno rispetto dei cittadini, dell’ambiente e delle attività economiche, siano esse turistiche o agricole, già presenti sul territorio”.