Esponente de La Destra minacciato in casa a Colonnella

destra_logoColonnella. Aggredito verbalmente nella propria abitazione, da quattro persone, probabilmente di etnia rom, davanti ai suoi tre bambini.

Minacciato e preso a sputi. E’ questa la brutta esperienza raccontata da Stefano Flajani, componente dell’esecutivo regionale de La Destra, affrontato e minacciato, questa sera, in casa da alcuni individui. “Ho la fortuna di abitare in campagna”, si legge in nota diffusa per raccontare l’accaduto. “Alla mia abitazione vi si accede a mezzo di una strada privata lunga 200 metri. Questa strada è chiusa da due cancelli: uno prospiciente la provinciale, uno vicino casa.Ho la sfortuna di avere l’autostrada A14 adiacente casa.Ieri, attorno alle 18 circa, una persona ha “saltato” la recinzione autostradale ed è entrato sulla mia proprietà con la scusa che la sua macchina era rimasta senza benzina.Subito dopo sono arrivate altre persone a bordo di una autovettura accedendo dalla provinciale e, senza chiedere alcunché, uno di questi è entrato all’interno del recinto di casa mia. Alle mie rimostranze queste persone si sono accanite nei miei confronti e verso le altre persone presenti, tra cui tre bambini di 5, 4 e 3 anni. Alle mie rimostranze ed alla immediata telefonata al 112, questi sconosciuti hanno incalzato con parolacce, sputi (in faccia) e minacce varie. Mi hanno anche detto che mi aspettano ad Alba (Adriatica). Quello che poi è tornato in autostrada mi ha anche detto che sarebbero tornati questa notte per farci il … . Ipoteticamente queste persone fanno parte dell’etnia Rom di Alba Adriatica. A far luce sulla loro reale identità provvederà l’Autorità Giudiziaria alla quale è stata già sporta regolare denuncia – querela. Adesso ci sono tre bambini terrorizzati, una moglie piena di angoscia, e preoccupazioni varie.Io non so se queste persone, oggi, sono venute a casa mia a causa del mio lavoro, o perché faccio parte, con orgoglio, de LA DESTRA, o se veramente è stato tutto casuale (però gli sputi in faccia non sono stati “casuali”). Quello che so, e che già tempo fa ho denunciato, è che la “sicurezza” in Val Vibrata sta diventando una chimera.Personalmente non mi faccio intimidire da aggressioni di tale specie e per qualsiasi motivazione siano state “effettuate”. Continuerò, sempre e comunque, a lottare per la verità e la giustizia, per lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’ho trovato”.

 

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