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Giulianova, spara ad un amico per scherzo: denunciato 35enne

Giulianova. Gli sparano per scherzo con un fucile ad aria compressa e finisce in ospedale. Nella notte tra sabato e domenica un giovane 26enne di Giulianova L. D. N., è finito al Pronto Soccorso con due pallini in una gamba. I medici, di fronte ad una ferita da arma da fuoco, hanno informato i carabinieri, e dall’interrogatorio in ospedale è saltata fuori la verità.

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Il 26enne avrebbe raccontato di essere stato raggiunto da due proiettili, sparati da un fucile ad aria compressa, mentre passeggiava a piedi. Ad utilizzare l’arma un gruppo di giovani incontrati per caso lungo la salita del Montegrappa. Spaventato si sarebbe messo a correre, non riuscendo a riconoscerli.

Ma la testimonianza non ha convinto i militari che hanno ascoltato di nuovo il giovane e hanno scoperto che “l’aggressore” era un suo amico.Si tratta di un 35enne di Giulianova che lo avrebbe ferito per scherzo ed ora è stato denunciato dai carabinieri per lesioni e abuso delle armi da fuoco. I due insieme ad altri amici hanno cenato in una pizzeria a Mosciano per festeggiare il compleanno del 26enne (che sarebbe scoccato a mezzanotte). Prima di consegnare il regalo il giovane è stato costretto ad una prova: tornare a piedi a Giulianova con addosso il giubbotto catarifrangente.

Il 35enne lo ha aspettato in una traversa di via Ippolito Nievo a Giulianova Spiaggia e, nascosto dietro una siepe, gli ha sparato la prima volta. Il pallino però è finito sulla cinta e dopo una scambio di battute i due si sono dati appuntamento ad un bar sul lungomare. Il 26enne è stato raggiunto dal suo amico su via Thaon de Revele a bordo di un’auto e gli ha sparato di nuovo, questa volta ferendolo. Immediatamente è stato accompagnato “dall’aggressore” e altri due amici al Pronto Soccorso di Giulianova, dove è stato medicato anche se non è stato possibile estrarre il pallino perché troppo vicino sia all’osso che all’aorta femorale. Per il 26enne 20 giorni di prognosi e il referto anche del chirurgo cardiovascolare dell’ospedale di Chieti che gli ha negato la possibilità di un’operazione per rimuovere quel pallino che rimarrà, molto probabilmente, la traccia indelebile dello stupido scherzo di un amico.