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Centrale biomasse, Sagitta presenta progetto. Sindaco ribadisce: ricorso al Tar

Corropoli. “ Non vogliamo realizzare nessun inceneritore, nella nostra società non ci sono infiltrazioni mafiose. Vogliamo solo realizzare un impianto tecnologicamente all’avanguardia”.

Precisazioni forse scontate, ma necessarie alle luce del polverone che si è creato, quelle con le quali Francesco Capanna, presidente del Cda di Sagitta Immobiliare, introduce l’assemblea tematica promossa per far luce sul progetto della centrale a biomasse di Colonnella da 6 megawatt. Il clima è per certi versi ovattato, la gente che siede nella sala conferenze del Baffo Rosso, ascolta con attenzione gli aspetti tecnici e le caratteristiche dell’impianto di produzione di energia elettrica, da biomasse, alimentato a cippato che la Regione ha autorizzato a Vallecupa di Colonnella. Sul piano pratico, l’assemblea ha chiarito ai presenti tutta una serie di aspetti legati al funzionamento delle sei centrali a 1 megawatt ciascuna (che nelle intenzioni della Sagitta avranno uno sviluppo modulare). In apertura, infatti, è stata fatta una doverosa comparazione tra impianti di semplice combustione, i gassificatori e quelli che vengono definiti pirogassificatori (la tipologia dell’impianto di Colonnella). Impianti, che come sottolineato dall’Ingegner Antonelli, uno dei tecnici che ha illustrato il funzionamento, rappresenta la tecnologia più avanzata per la termovalorizzazione a basso impatto ambientale. Il prodotto finale consente di ottenere il cosiddetto syngas, con relativo immagazzinamento del calore prodotto, per non disperderlo, in celle frigorifero. Per i promotori dell’iniziativa, dunque, un progetto all’avanguardia, con ridottissimi livelli di emissione, con elevati livelli di rendimento energetico e con la produzione, come scorie, di carbone naturale vegetale. Nella stessa circostanza, poi, è stato anche spiegato tutto il processo di approvvigionamento del legname (cippato) e la sua movimentazione. Di certo, l’assemblea promossa dalla Sagitta Immobiliare ha contribuito a chiarire alcuni aspetti, soprattutto per coloro che da un punto di vista tecnico non conoscevano tale tipo di impianto. Quello di Colonnella, così come concepito, potrebbe essere il terzo in Italia, dopo quelli operativi a Correggio e a Cremona. Anche da parte di Angelo Di Matteo, di Legambiente, c’è stata un’apertura di credito sulle caratteristiche della centrale. In platea c’erano diversi residenti di Colonnella, ma anche rappresentanti istituzionali (tra gli altri il senatore Paolo Tancredi e il consigliere regionale Emiliano Di Matteo), il segretario provinciale del Pd (Robert Verrocchio), il sindaco di Colonnella, Leandro Pollastrelli (oltre ad altri rappresentanti del consiglio comunale) e quelli di Controguerra e Martinsicuro. Pollastrelli ha ribadito un concetto: il Comune di Colonnella impugnerà le autorizzazioni regionali al Tar, anche perché la volontà popolare è quella”. Il collega di Martinsicuro, Paolo Camaioni, pur apprezzando l’iniziativa di illustrare il progetto, ha parlato di momento assembleare che doveva essere preventivo e comunque prima che la popolazione iniziasse la mobilitazione. Di sicuro, la partita è ancora tutta da giocare. La società “spinge” per realizzare l’investimento (ha anche proposto di favorire un azionariato popolare per “gestire” una delle sei centrali), mentre il territorio, mobilitazioni politiche a parte, mostra ancora una netta contrarietà.

La posizione de La Destra. Purtroppo, sempre per tutti noi, in conferenza dei Servizi, in occasione dell’esame del progetto della Sagitta, nessuna forza (o membro) politica ha chiesto “le misure compensative”. Ovvero, quei soldi che, per legge non possono essere previsti per la Regione o la Provincia, ma possono essere riconosciuti al (ai) Comune interessato della localizzazione della centrale. Torniamo a quanto abbiamo evidenziato solo noi: nessuno si è interessato dei diritti dei cittadini. Come a nessun politico è venuto in mente di cercare di ottenere l’assunzione di sola manodopera locale.        All’incontro erano presenti quasi tutti i politici (eletti) rappresentanti della popolazione locale. Dov’erano costoro quando venivano rilasciate le varie autorizzazioni alla Sagitta? Chi di quelli presenti, e di quelli assenti, ha tutelato gli interessi dei Colonnellesi e dei Cittadini della Val Vibrata? Chi, tra tutti, ha cercato di ottenere vantaggi per i Cittadini? Chi ha cercato di adempiere al proprio mandato elettorale, che prevede, tra l’altro, la tutela dell’interesse dei propri elettori?