Continua la mobilitazione di cittadini e associazioni contro il terzo ampliamento della discarica Santa Lucia di Atri, per il quale il Consorzio Piomba-Fino continuerebbe a ribadire la volontà di realizzare un ulteriore ampliamento e accogliere 360.000 tonnellate di rifiuti.
In una nuova riunione svolta ieri nella sede di Italia nostra i partecipanti hanno deciso di avviare una campagna di sensibilizzare della cittadinanza sulle problematiche legate a questa vicenda, oltre che chiedere a tutti i sindaci del Consorzio di prendere una posizione chiara ed efficace in merito.
La discarica, infatti, pur essendo gestita da un Consorzio formato dai Comuni del comprensorio Piomba-Fino, viene utilizzata anche per ricevere i rifiuti provenienti da altre province e regioni. Dunque, da un lato si chiede ai cittadini di fare una corretta raccolta differenziata, dall’altra, però, si è creata una discarica che raccoglie lo scarto proveniente da altri territori.
Per questo motivo, prima che il piano regionale dei rifiuti venga adottato dalla Giunta regionale e poi discusso in Consiglio, è necessario che le amministrazioni comunali facciano sentire la propria voce per modificare in maniera sostanziale il documento, prima che si arrivi ad ampliare una discarica posta alle porte di un’area protetta regionale come l’Oasi WWF dei Calanchi di Atri.
Durante la riunione, dunque, è stato organizzato un gruppo di lavoro per la definizione delle iniziative da intraprendere per portare alla luce i problemi legati all’ampliamento, ma anche a quelli già esistenti per la vecchia discarica, evidenziati in una serie di note che l’Arta e la Regione Abruzzo hanno inviato alla locale Sezione di Italia Nostra.