Pietracamela, un borgo diviso in due. Il Comune presenta un esposto in Procura

pietracamela_franaPietracamela. Uno dei borghi più suggestivi dell’entroterra teramano letteralmente tagliato in due. Pietracamela e i suoi cittadini vivono sotto la minaccia di un grosso masso, grande quanto un palazzo di sette piani, dal 2009, quando il sisma del 6 aprile ha messo a rischio l’incolumità del paese.

“C’è il rischio molto elevato che si verifichi una frana attiva, con serie conseguenze” scriveva all’epoca Bernardo De Bernardinis, delegato della Protezione Civile nazionale, il quale esprimeva nel contempo la necessità di eseguire uno studio approfondito. Sono stati, quindi, commissionati i lavori e si è arrivati, intanto al 2011.

E’ il mese di marzo, il 18 marzo per l’esattezza, quando a Pietracamela si verifica la tragedia annunciata: il crollo parziale del masso.

digiustino_dellavigna“Ad oggi” spiega il sindaco Antonio Di Giustino “la frana di crollo non è ancora stata consolidata. C’è una zona rossa che impedisce l’accesso ed è interrotto il sentiero Italia, quello che porta, per intenderci ai Prati di Tivo. Insomma, ad oggi nulla è cambiato e i cittadini sono esasperati dalle promesse. Dove sono i fondi per la messa in sicurezza d’emergenza?”

D’altra parte, il pericolo non è certo cessato, considerando che un’altra parte del macigno incombe sull’abitato dividendo di fatto in due il borgo.

Il Comune, dunque, non è più disposto ad aspettare e ha deciso di rivolgersi alla magistratura, presentando un esposto in Procura, curato dall’avvocato Wania Della Vigna.

“L’obiettivo” spiega il legale “è quello di accertare eventuali responsabilità, che secondo noi competono alla Protezione Civile, da quella provinciale a quella nazionale. Addirittura” aggiunge Della Vigna “nel tavolo delle trattative riunito nel giugno del 2011 si è anche messo in discussione il nesso di casualità diretta tra il sisma e la frana. Quando sappiamo bene che c’è il famoso studio di De Bernardinis richiesto subito dopo il terremoto del 2009”.

Insomma, per i cittadini di Pietracamela è ora di mettere fine a questa storia. “Siamo sospesi come la frana” commenta il primo cittadino. “Vorremmo che si tornasse a parlare del rischio al quale è esposto il paese. L’ultima conferenza dei servizi si è riunita il 28 giugno del 2009. Dopo di che si è sprofondati in un profondo letargo amministrativo e istituzionale”.

Ma è giunto il momento di svegliarsi. Prima che la natura costringa a dire che ormai è troppo tardi.

 

Marina Serra

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