Un’odissea il ritorno da L’Aquila a Termoli in treno per alcuni studenti universitari della facoltà di architettura di Pescara ed altri viaggiatori. Un gruppo di giovani laureandi, dopo aver effettuato dei rilievi nel capoluogo terremotato, hanno ripreso il treno per rientrare in Basso Molise.
Nella stazione di Giulianova, i giovani insieme ad altri passeggeri, in tutto circa 5 persone, non sono riusciti a fare il biglietto per cui hanno chiesto ad un operatore sull’intercity la possibilità di salire effettuando il biglietto sul convoglio. Il gruppo di viaggiatori si è sentito chiedere la somma di 64 euro complessivi, 14 euro del biglietto effettivo e 50 euro di multa per poter salire sull’intercity e restare in piedi per mancanza di posti a sedere.
Davanti alla richiesta, i passeggeri, tra non poche polemiche, hanno declinato l’offerta considerandola a dir poco scandalosa decidendo di attendere il treno rapido successivo in transito, oltre 2 ore dopo, riuscendo a fare il ticket dall’erogatore automatico per la presenza di posti negli scompartimenti. Il rientro è avvenuto così nella tarda serata di ieri tra malumori e proteste. “Siamo rimasti proprio amareggiati – ha dichiarato una delle studentesse di Termoli – In un periodo di saldi e sconti ma soprattutto di crisi è stato scorretto chiederci 50 euro in più per un posto in piedi sull’intercity”.
“Quando un treno è completo”, precisa Trenitalia, “come lo era l’Intercity Bologna–Lecce sul quale alcuni viaggiatori intendevano salire ieri a Giulianova, i biglietti sono esauriti, e le self service, come tutti gli altri sistemi di vendita di Trenitalia, non li emettono più. Salirvi lo stesso equivale a viaggiare senza biglietto. E facendolo si è soggetti al pagamento di una penale di 50 euro. Com’è stato correttamente riferito dal capotreno. E’ quindi del tutto normale attendere la corsa successiva, così come si farebbe con un aereo o con un pullman, ormai già pieni”.