“Non v’è dubbio”, si legge nella nota a firma del presidente Agrippino Valente, “che siamo favorevoli a tutte quelle iniziative che tendono ad accrescere la conoscenza della problematica e a riportare sul piano del buon senso e del raziocinio le argomentazioni correlate, tuttavia risulta incomprensibile la scelta di non coinvolgere l’Ordine professionale degli Ingegneri che, primus inter pares, avrebbe competenze sull’argomento”.
“L’obiettivo principe di scuole sicure”, continua Valente, “può essere conseguito attraverso un percorso diversificato nella tempistica. La sicurezza prescritta dalle norme è ovviamente voluta da tutti ma è anche, gioco forza, meta di lungo termine poco compatibile sia con la contingenza delle esigenze didattiche sia con la sicurezza strutturale nel medio periodo”.
Per questo motivo auspica l’apertura a breve di un tavolo permanente, aperto ai portatori di interesse, sulle scelte strategiche da effettuare, dai nuovi plessi scolastici alla riqualificazione di quelli esistenti.
“Un tavolo”, spiega il presidente, “che non venga abbandonato quando l’argomento terremoto non sarà più di moda e che approfondisca anche i concetti di rischio e pericolo a 360 gradi, concetti per i quali la vulnerabilità sismica è solo una componente”.
Inoltre ribadisce la necessità di proseguire e completare il lavoro di studio delle vulnerabilità, in modo da suggerire e poter programmare l’adozione di interventi mirati, che, con successivi approfondimenti, ponga le basi per dare risposte maggiormente argomentate all’opinione pubblica.
Immediata la replica della presidente di Assai Teramo, Leda Ragas, in relazione alla comunicazione dell’Ordine degli Ingegneri di Teramo.
“Letto e compresi in parte i motivi dell’ordine degli ingegneri ci teniamo a specificare due cose. Innanzitutto, che la scelta dei relatori è svincolata dalla territorialità, e dato che assai copre 4 province, ci sono relatori di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila”.
Inoltre la Ragas conferma come gli inviti all’Ordine degli ingegneri di Teramo siano stati addirittura reinviati una seconda volta.
“Siamo contentissimi che ci sia data la possibilità di aprire un tavolo congiunto”, continua, “ma ricordiamo che noi stiamo lavorando ininterrottamente da agosto scorso, con o senza terremoto, per far sì che le cose si comprendano, si muovano rispetto gli anni passati e si inizi un nuovo percorso. Speriamo che con il secondo invito aggiunto al primo siano presenti al convegno”.