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Notaresco, Di Bonaventura sul caso Cirsu: “Il mio Comune considerato pattumiera d’Abruzzo”

Il Sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura osserva con occhio attento lo sviluppo della vicenda che riguarda gli impianti di Grasciano del Cirsu, chiusi ormai da diverse settimane ma che presto, a fine mese, dovrebbero tornare operativi con l’arrivo della Deco spa del Gruppo Di Zio.

Un ricorso presentato da altre società che operano nel business dei rifiuti potrebbe far slittare l’affidamento alla Deco.

“Noi non abbassiamo la guardia”, ha sottolineato il sindaco, “lì ci sono ancora tonnellate di rifiuti. E’ una situazione che va tenuta sotto controllo perché c’è la presenza di percolato. Mi preoccupa il fatto che l’azienda che a suo tempo aveva avuto dalla Regione l’incarico di gestire una parte degli impianti non sia presente per visionare la situazione. Vero, gli impianti sono chiusi. Ma i controlli vanno fatti”.

Il primo cittadino ritiene che la presenza di un’azienda in grado di far funzionare senza problemi la struttura di Grasciano debba essere assolutamente presa in considerazione. E’ convinto che il privato possa in qualche modo risollevare le sorti dell’impianto che attualmente sembra essere del tutto incustodito.

Nei giorni scorsi il presidente del Cirsu, Angelo Di Matteo, si sarebbe incontrato in assemblea con i rappresentanti dei Comuni del Consorzio dei rifiuti, dichiarato però fallito nel mese di settembre del 2015. Secondo Di Bonaventura queste riunioni sarebbero del tutto inutili, proprio perché il Cirsu è fallito, la struttura pubblica ha fallito. E ritiene che il suo territorio, Notaresco, sia stato negli anni considerato un immenso immondezzaio.

“Sono letteralmente incazzato”, sbotta Di Bonaventura, “perché ci hanno considerato la pattumiera della provincia e dell’Abruzzo. I colleghi degli altri Comuni consorziati mi vedono come uno spauracchio. Ma io difendo il mio territorio, la mia municipalità”.

Una rabbia che viene da lontano anche perché nel tempo il Comune di Notaresco non ha mai ricevuto i fondi per il ristoro ambientale per la presenza della discarica e degli impianti di lavorazione dei rifiuti. Una somma che ad oggi supera il milione di euro.