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Falso positivo alla cannabis: il caso della donna coinvolta nell’incidente sulla A14

Esame tricologico, colloquio psicologico al Sert con tanto di test psicoattitudinale, sospensione cautelare della patente e possibilità di vedersi coinvolta in una causa penale. Il tutto per un errore in sede di accertamento farmatossicologico a seguito di un esame di routine dopo un incidente stradale.

 

Il 7 luglio scorso, S.S., 38 anni, fa un incidente in autostrada all’altezza del casello di Atri-Pineto. L’auto è semidistrutta, ma dal tamponamento si registrano solo feriti lievi, tra cui la stessa signora, residente a L’Aquila, e i suoi due figli, trasportati comunque in ambulanza all’ospedale di Pescara.

 

 

Lì la 38enne si sottopone all’esame di routine, per l’accertamento delle condizioni psicofisiche alla guida. L’alcol test risulta negativo, mentre l’esame delle urine rivela una falsa positività ai cannabinoidi. Ma le analisi di secondo livello, rilasciate dal laboratorio farmatossicologico del Santo Spirito, accertano la totale negatività all’uso di droghe. Il falso positivo può essere possibile, come accertato dai legali della donna, in virtù dell’interazione con una sostanza qualsiasi (anche un the alle erbe o un farmaco per lo stomaco) con gli agenti utilizzati per gli esami.

 

 

Intanto, però, la Procura, sulla base delle prime analisi, ha aperto un fascicolo segnalando l’ipotesi di reato ai sensi dell’articolo 187 (guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti) e la Prefettura di Teramo ha emesso un provvedimento amministrativo di sospensione cautelare della patente, notificato il 25 agosto.

 

   “Se l’incidente avesse fatto registrare delle vittime o delle lesioni gravi, mi sarei ritrovata coinvolta in una procedura relativa al reato di omicidio stradale, pur avendo in mano le carte che dimostrano il fatto di non aver fatto uso di stupefacenti”, spiega la signora, assistita dall’avvocato Umberto Pilolli (foro dell’Aquila), pronta a presentare opposizione al provvedimento al giudice di Pace di Atri.