Sono stati gli alunni di alcune scuole teramane ad andare a salutare, per il loro primo giorno di scuola, la minisitra dell’Istruzione Valeria Fedeli, presente questa mattina a Collurania per inaugurare il nuovo Osservatorio astronomico d’Abruzzo, dopo il declino dell’invito fattole dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, vista la delicata situazione che vivono in questo momento le scuole teramane.
Ma questioni organizzative e di tempo hanno impedito alla Fedeli di poter far visita agli studenti della città, in occasione della sua visita per la firma della nuova struttura dell’Istituto nazionale di Astrofisica, nata dalla fusione dell’Osservatorio di Collurania e da quello di Campo Imperatore, che sarà sotto la guida del direttore Roberto Buonanno.
Oltre a ribadire l’importanza del potenziamento e del sostentamento delle strutture di ricerca, valorizzando tuttala la filiera del sapere puntando sull’economia della conoscenza, la ministra ha voluto ricordare come sia necessario fare sistema con le istituzioni locali, sottolineando come si sia ripreso ad investire in questo settore seppur le cifre messe a disposizione dello Stato non siano ancora sufficienti. E ha parlato dell’importanza fondamentale dell’alternanza scuola/lavoro, ben diverso dall’apprendistato, che deve garantire la qualità della didattica, lodando l’Osservatorio per il lavoro fatto in collaborazione con il Liceo scientifico.
Per quanto riguarda il tema della sicurezza sulle scuole, poi, la ministra ha ribadito come il Governo abbia messo a disposizione 9 miliardi, oltre al riavvio, dopo 20 anni, dell’osservatorio edilizio in modo da poter contare su una anagrafe delle strutture per attuare gli interventi necessari, determinandone le priorità.
“Sulla questione vulnerabilità continuiamo ad andare avanti non solo a monitorare ma anche ad intervenire”, ha detto la Fedeli, invitando la stampa a garantire un’informazione utile e trasparente, aggiungendo che “i fondi ci sono, ma bisogna fare le domande”.
Alla ministra è stata anche fatta arrivare una lettera a firma delle organizzazioni sindacali, nella quale si chiede un ampliamento dell’organico nella provincia di Teramo che garantisca 60 insegnanti e 100 unità di personale Ata in più, definendo insufficiente quanto previsto dal decreto Mezzogiorno le cui risorse bastano solo per coprire i costi di 30 docenti.