Pineto. Rivolta dei pescatori, circa 200, sotto la Torre del Cerrano contro l’Area Marina Protetta definito “un carrozzone politico e non uno strumento di tutela dell’ambiente marino”.
Walter Squeo, coordinatore regionale di Federpesca, ha precisato: “dopo due anni di gestione del parco non hanno ottenuto nessun risultato ambientali, anzi solo un netto peggioramento dei livelli di inquinamento dei torrenti Cerrano e Calvano. I signori della politica hanno solo tolto possibilità di lavoro a tanti giovani, e qualcuno ha addirittura osato contestare i risultati dei controlli in mare dei biologi della Goletta Verde i Legambiente”. Squeo, ricorda anche che Federpesca, insieme al presidente di Legambiente Giulianova Morgante, hanno inviato esposti alla Procura per la tutela dei fiumi e del mare, ma nessun politico ha sostenuto tale battaglia.
Il presidente della Cogevo, Giovanni Di Mattia, ha attaccato il Parco e chi lo gestisce: “Ci hanno tolto una delle zone più ricche di pesce e che a questo punto dopo le solite bugie di ceri politici si andrà avanti con il ricorso al Tar, facendo istanza di prelievo degli atti per capire con quali crtiteri è stato istituito il Parco del Cerrano, e in più si profila una nuova manifestazione sotto la torre ma questo volta dal mare con tutti i pescherecci”.
Febbo cerca una soluzione per i vongolari
“Attiverò gli uffici della Direzione Pesca per intervenire presso il Ministero delle Politiche agricole per una risoluzione positiva in merito alla richiesta di sperimentazione avanzata dalla Co.ge.vo all’interno dell’Area Marina Protetta e senza bloccare il lavoro dei vongolari”. Questa la presa di posizione dell’assessore alle Politiche agricole e Pesca, Mauro Febbo sulla questione dei vongolari dI Giulianova. “Condivido pienamente l’intervento e le preoccupazione del collega consigliere Emiliano Di Matteo ed insieme avvieremo un percorso da seguire attivandoci presso gli uffici del Ministero affinché si possa discutere nel merito dei rapporti tra gli operatori del settore ittico e l’istituzione dell’Area Marina Protetta. In questo periodo di crisi economica dobbiamo far riflettere tutte le istituzioni e gli Enti interessati poiché limitare il lavoro ad un settore già in difficoltà come la pesca potrebbe ulteriormente aggravare l’economia locale e regionale. Pertanto, sentito il parere della Direzione regionale della Pesca, cercherò di trovare la soluzione migliore per non bloccare il lavoro dei vongolari e nello stesso tempo portare avanti l’AMP”.