Questo l’appello che arriva dalla dirigente scolastica, Eleonora Magno, in vista della ripresa delle lezioni del nuovo anno scolastico, prevista per dopodomani, mercoledì 6 settembre.
Dopo l’emergenza terremoto del Centro Italia negli ultimi due anni, aggravata dalle nevicate di gennaio che hanno messo in ginocchio il centro montano, inevitabile, infatti, è stata fin qui una flessione delle iscrizioni.
A dispetto di una difficile situazione, tuttavia, la preside del liceo “Grue” non demorde: ribadisce “l’eccellenza dell’offerta formativa” dell’istituto che dirige e annuncia di voler “vivere quest’anno scolastico come quello del riscatto”.
La dirigente evidenzia anche “la necessità di dotare in tempi stretti il territorio di una struttura ricettiva, per favorire la residenzialità in pianta stabile degli studenti, e anche di un servizio di trasporto locale più assiduo ed efficiente”.
“Ce l’aspettavamo, le iscrizioni al primo anno sono state inevitabilmente penalizzate dai recenti eventi sismici e dall’apprensione che hanno generato, a cui si è aggiunta la grande nevicata – premette – ma siamo fiduciosi che a breve risaliremo la china”.
“Questo liceo rappresenta un’eccellenza, possiede ampi spazi e moderni laboratori, con tecnologie avanzate, come la stampanti 3d e la stampante fotoceramica – rimarca la Magno – La teoria e la pratica ripercorrono una tradizione antica di secoli, ma guardano al futuro e sono incentrate sull’innovazione per formare esperti di design molto richiesti dal mercato”.
Gli iscritti al primo anno, come benvenuto, avranno in dote un assegno di 1.000 euro, da spendere per libri di testo e altro materiale didattico.
L’importanza del “Grue” è stata negli anni dovuta alla sua capacità di trasmettere l’arte ceramica alle nuove generazioni, ma la scuola ha avuto un ruolo chiave anche nell’innovare l’arte stessa, come ha dimostrato la mostra “La tradizione del futuro”, che ha chiuso i battenti da qualche giorno, e che ha ripercorso stili, poetiche e contaminazioni attraverso le creazioni di maestri, allievi e artisti che hanno reso celebre la scuola della maiolica artistica di Castelli.
Un’importanza, oggi, ancor più amplificata dagli effetti disastrosi del terremoto: basti ricordare i 10 laboratori di ceramica su 20 del centro storico a oggi inagibili e chiusi, i danni riportati da una quindicina di fabbriche della ceramica nella zona industriale.
Tutto questo mentre la ricostruzione post-terremoto stenta a decollare: nel centro storico sono ancora 45 le unità abitative inagibile classificate “E”, ovvero con danni strutturali, a seguito del sisma del 2009, a cui se ne sono aggiunte altre 20 dopo le scosse più recenti.
Le famiglie sfollate sono oggi complessivamente più di 70, metà delle quali da oltre 8 anni. Inevitabilmente si è registrata, negli ultimi anni, una flessione delle presenze turistiche e, dunque, della clientela dei laboratori e botteghe in attività.
La preside Magno fa notare che “in questo scenario il nostro appello è che si favorisca la residenzialità degli studenti del nostro liceo, che per la sua eccellenza può ambire a di intercettare un’utenza internazionale, non solo localizzata all’Abruzzo teramano”.
“Abbiamo valutato due ipotesi: la prima è quella di utilizzare le abitazioni agibili e massima sicurezza sismica, messe a disposizione dai proprietari con convenzioni ad hoc – spiega – La seconda è la realizzazione di una struttura ex novo calibrata alle nostre esigenze, adiacente al liceo. Intervento risolutivo che potrebbe essere finanziato con i fondi a favore delle aree interne”.
“Poi è necessario, come più volte da noi richiesto, di attivare un servizio di bus navetta con il fondovalle, fino al terminal di Villa Vomano, dove transitano in particolare gli autobus provenienti da Teramo, dall’Aquilano e dalla costa adriatica”, continua ancora.
“L’arte ceramica di Castelli – evidenzia la dirigente – è un patrimonio culturale e anche economico dell’intero paese e il nostro liceo è decisivo sia per la trasmissione dei saperi che per il ricambio generazionale nei laboratori e nelle botteghe”.
“La ricostruzione post-sismica passa anche per il liceo ‘Grue’, che non può essere abbandonato al suo destino”, conclude.