Questa la sintesi dell’incontro avuto ieri tra il Comitato genitori per la sicurezza nelle scuole di Teramo e l’associazione Assai che ha avuto per tema gli indici di vulnerabilità e la posizione della Provincia che ha chiuso le scuole con indice inferiore al due, alla luce di un anno passato all’insegna della finta “normalita”.
Diverse le realtà presenti all’incontro, da Progettiamo bimbi in sicurezza al comitato scuole sicure San Nicolò, da Teramo Children a Cittadinanza Attiva, con rappresentanze dei comitati delle scuole Michelessi, San Berardo, De Jacobis, Risorgimento, D’Alessandro, San Giorgio, Savini, San Giuseppe, Noè Lucidi, Zippilli, Pinocchio – Miss Gioia.
Comune l’esigenza che si possa contare su una sicurezza reale nelle scuole e che ci siano certezze per il nuovo anno scolastico.
“Nella consapevolezza della situazione reale delle nostre scuole”, dice la presidente di Assai Leda Ragas, “al di la delle mancanze di sicurezza base come le scale antincendio, le uscite di sicurezza, gli impianti e le mille proroghe su cui ci si è adagiati per tanti anni, abbiamo deciso di unirci cercando di cambiare non la realtà singola di una scuola, ma di tutte. Consci che il percorso sarà lungo e articolato, siamo certi che una giusta commistione di idee e di finalità portate avanti non più da singoli gruppi, ma da un insieme di cittadini stanchi del tempo perso, degli errori fatti e affamati di cambiamenti tangibili e reali possa essere il giusto canale da portare al tavolo di lavoro di cui ci ha parlato il sindaco”.
Non, dunque, un “muro contro mur”o, ma un modo concreto di supportare le istituzioni, con suggerimenti e indicazioni, lavorando in trasparenza, per riuscire a dare un futuro in sicurezza per i propri figli, dal nido al liceo. E, in attesa dell’incontro con il sindaco, durante il quale il primo cittadino spiegherà quali sono i progetti che attendono la città, i genitori si dichiarano pronti ad affrontare insieme questa nuova fase, “sperando che, in tempi brevi, si trovino le giuste soluzioni, che si inizi realmente una programmazione a breve medio e lungo termine che porti di nuovo la cittadinanza al centro del dialogo condiviso, e non della mera presa di coscienza di un dato di fatto”.