Cala il sipario anche sull’Ipsia, l’istituto professionale statale per l’industria e artigianato, l’edificio adiacente l’ex scuola media Pagliaccetti, in via Gramsci a Giulianova.
Coefficienti sismici bassi e problemi strutturali hanno costretto la Provincia di Teramo a decidere la non riapertura dell’Ipsia. L’amministrazione comunale giuliese è stata informata del provvedimento nel corso di un incontro che si è tenuto questa mattina in Provincia a cui ha preso parte l’assessore ai lavori pubblici Gian Luigi.
Dall’incontro, in cui sono stati resi noti gli indici di vulnerabili sismica degli edifici, è risultato come l’Ipsia di Giulianova, il cui edificio accoglie 120 studenti, non solo abbia un basso coefficiente sotto il profilo della vulnerabilità sismica ma presenti anche, come per l’attiguo edificio della media “Pagliaccetti”, problemi di carattere strutturale.
“Per cui bene ha fatto il sindaco Francesco Mastromauro”, dichiara l’assessore Core, “a disporne la chiusura il 1 febbraio essendo 0,01, quindi molto basso, l’indicatore di vulnerabilità sismica certificato dai tecnici comunali. Ma il sindaco è andato addirittura oltre in quanto, dimostrando grandissima attenzione ed una solerzia davvero encomiabile, ha voluto anche conoscere la condizione della “Pagliaccetti” sotto il profilo strutturale e statico. Ed è noto come i risultati cristallizzati nella relazione dell’ingegnere incaricato Marco Trifoni, abbiano evidenziato grosse criticità sotto questo profilo. Da cui la sua richiesta, datata 28 giugno, al presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, di un incontro per conoscere la situazione del vicino plesso dell’Ipsia”.
In pratica, Mastromauro aveva capito sin da subito che qualcosa non andasse per il verso giusto anche per l’edificio che ospita l’istituto superiore professionale.
Sempre relativamente a Giulianova, rimarranno invece aperti il “Crocetti”, che presenta indici elevati, tra 0,57 e 0,95, l’Iti, con indici tra 0,2 e 0,53 e sul cui edificio verranno effettuati interventi che entro l’11 settembre consentiranno di recuperare undici aule, nonché lo Scientifico “Curie”, il cui indice è di 0,25 ma che l’Amministrazione provinciale ha ritenuto sufficiente avendo disposto la chiusura solo degli edifici scolastici con coefficiente inferiore allo 0,20.