Chiesa di San Pietro gremita per i funerali di Elia Artone di 64 anni e Carlo Mazzi di 53, i due marinai morti martedì scorso nel naufragio dell’Eliana, il motopesca di 12 metri affondato a circa 3 miglia dal porto di Giulianova. Le due bare, ai piedi dell’altare, una accanto all’altra.
Due famiglie straziate dal dolore, un’intera marineria, quella abruzzese, costretta ancora una volta a pagare il tributo al mare in vite umane. C’erano tutti a rendere omaggio ai due pescatori. Il sindaco Francesco Mastromauro ha proclamato il lutto cittadino e ha abbracciato in lacrime i familiari di Artone e Mazzi, inginocchiandosi poi accanto alle due bare.
Presenti le delegazioni delle marinerie di Pescara e delle Marche, i vertici abruzzesi del settore pesca, il presidente dell’Ente Porto Marco Verticelli, il comandante della Capitaneria di Porto di Giulianova Clarissa Torturo, il presidente di Federpesca Abruzzo Vincenzo Staffilano, i delegati del circolo nautico, della Protezione Civile, della Croce Rossa che nel giorno della tragedia ebbero il compito di recuperare i corpi dei due marittimi. Ad esprimere il cordoglio e la vicinanza alla marineria giuliese, l’assessore alle risorse del mare del Comune di Pescara Riccardo Padovano. In chiesa i gonfaloni delle città di Pescara e di Giulianova, quest’ultimo bardato a lutto.
Esequie celebrate dai tre parroci di Giulianova, don Ennio Lucantoni, don Abramo Olivieri e don Ennio Di Bonaventura. Nell’omelia è stato tracciato un ricordo di questi due uomini. Una vita di sacrifici per sostentare le rispettive famiglie. Ci si è chiesto anche perché due marinai esperti siano rimasti inghiottiti dal mare, pur sapendo che le condizioni meteo sarebbero peggiorate.
L’uscita in mare era stata dettata dalla necessità di riportare la pagnotta a casa. Straziante il dolore di Marisella, moglie di Elia, e Anna moglie di Carlo. Al termine del rito funebre, l’ultimo viaggio assieme per i due pescatori, verso il cimitero di Giulianova dove riposeranno per sempre dopo una vita di sacrifici in mare.