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Teramo, Morelli (Federcaccia): “Brutalità in atto. Si torni alla legalità”

Una situazione complessa e contorta è quella che sta vedendo contrapporsi le diverse anime del mondo venatorio teramano. A dire la sua, sostenendo un pieno appoggio agli Ambiti territoriali di caccia Vomano e Salinello che stanno cercando attraverso il dialogo e la legalità di trovare le soluzioni migliori, è il presidente regionale di Federcaccia, Ermanno Morelli, che ha denunciato “l’uccisione barbara di cuccioli di cinghiale, partoriti morti da una scrofa incinta uccisa da chi parla di contenimento ma non rispetta tempi regole e soprattutto leggi”.

Il fatto, risalirebbe a sabato scorso, con l’abbattimento della madre mentre partoriva e l’abbandono dei cuccioli sul posto, trovati poi martedì dalla squadra birillo a Tossicia.

“Federcaccia per mesi è rimasta in silenzio”, ha scritto in una nota Morelli, “nonostante la situazione relativa al contenimento dei cinghiali, alla redazione del piano venatorio e tante altre cose stessero degenerando in disprezzo alle leggi. Adesso è giunto il momento di affermare la nostra posizione stanchi delle offese gratuite che quotidianamente vengono offerte in pasto agli organi di informazione per creare confusione, tutelare interessi meramente personali e confondere le idee dell’opinione pubblica”.

Per Morelli, infatti, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso dovrebbe dare seguito alle promesse fatte davanti a centinaia di cacciatori, non facendosi “legare le mani da un assessore incompetente e da dipendenti incapaci di osservare la legge”, con l’auspicio che la Procura già in possesso di denunce ben dettagliate, “non insabbi tutto in nome di un falso quieto vivere”.

Non mancano inoltre, critiche alle Gadit, anche con accuse personali pesanti nei confronti di alcuni esponenti della dirigenza che, secondo Morelli, dovrebbero “controllare l’esecuzione corretta del piano di contenimento, invece preferisce solo attaccare gli Atc e Federcaccia”. Così come ce n’è per Libera Caccia che a livello locale chiede le dimissioni dei presidenti degli Atc Vomano e Salinello, mentre a livello nazionale ne propone la tutela, oppure dell’associazione Urca che “dovrebbe tutelare gli animali” ma che “si è costituita a sostegno della Regione che con quel piano di contenimento vuole distruggere gli animali (e le foto dei cuccioli uccisi ne sono la conferma)”. Senza dimenticare l’Arci Caccia che a parole avrebbe sempre propugnato la caccia basata sulla “gestione” e che ora “preferisce avallare e tutelare ad ogni piè sospinto l’operato dell’Ufficio caccia regionale”.

Inoltre Morelli denuncia la ripetuta violazione delle leggi, con le diverse segnalazioni fatte nei giorni scorsi alla Forestale Carabinieri di Torricella, Teramo e Crognaleto per interventi a Valle Canzano con la presenza di cacciatori avevano che avrebbero dovuto fare battuta nel territorio di Tossicia, per le quali non ci sarebbe stato nessun intervento di controllo. “Abbiamo solamente assistito a uno scarica barile”, conclude Morelli.