Al suo interno 33mila etichette di griffes prestigiose, come Gucci, Armani, Peuterey, G-Star a altri, destinate a capi di abbigliamento contraffatti.
Si tratta dello stesso stabile dove, la scorsa estate, i finanzieri avevano già sequestrato delle cucitrici, utilizzate da un immigrato di origini senegalesi per confezionare abiti destinati al mercato nero.
L’operazione di questa notte ha portato al sequestro della merce, oltre alla denuncia di un cinese per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. Inoltre, è stato segnalato un suo connazionale.
In regola con i documenti necessari alla sua permanenza in Italia, con buone probabilità l’uomo denunciato aveva acquistato le etichette poste sotto sequestro ed era in attesa di ricevere gli abiti su cui sarebbero state cucite.
Al momento, le indagini sono in corso. Gli agenti sono, infatti, impegnati a capire quali fossero i canali di approvvigionamento della merce, la destinazione dei capi di abbigliamento e ad accertare eventuali responsabilità di altri soggetti.
Tania Di Simone