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Teramo, degrado a Colleatterrato: “Per D’Alberto già campagna elettorale”

A due giorni dalle esternazioni del consigliere comunale ex Pd, Gianguido D’Alberto (leggi qui), il consigliere comunale di maggioranza Luca Corona interviene sull’abbandono denunciato del quartiere San Benedetto a Colleatterrato.

“Evidentemente per lui è già iniziata la campagna elettorale quindi, giustamente, è già in cerca di consensi anche nel quartiere di Colleatterrato – dice Corona – Resto però basito perché visto che, da otto anni, ricopre il ruolo di consigliere comunale, solo oggi si accorge che esiste Colleatterrato come quartiere e in particolar modo il problema in questione. Noto anche che è poco informato sui fatti alquanto complessi del piano integrato in zona PEP, in questione facenti parte della cooperativa Conapa”.

E prosegue: “Questa situazione mi è stata denunciata più volte dai residenti, ma soprattutto dall’associazione culturale “Stare Insieme” di cui faccio parte. Voglio ricordare che questo piano integrato nasce agli inizi degli anni ’90 per conto della ditta Conapa, piano che prevedeva una serie di opere di urbanizzazione, tra cui il centro sportivo polivalente, con una convenzione siglata con il Comune di Teramo il 24 gennaio del ’91. La suddetta convenzione prevedeva la realizzazione completa del campo da calcetto con annessi spogliatoi, del campo da bocce e di una sala ricreativa con relativo parcheggio coperto”.
“Successivamente, nel 2008, si è aperto un contenzioso tra l’ente e la ditta perché quest’ultima non ha rispettato quanto pattuito in precedenza, realizzando opere maggiori e quindi venendo meno a degli accordi presi con l’Ente per questo motivo il Comune si rifiuta di pagare tutto ciò che la ditta ha realizzato in libero arbitrio. Nella prima sentenza il tribunale ha condannato il Comune di Teramo che, a sua volta, ha presentato ricorso ed il giudizio è stato sospeso. In attesa della sentenza definitiva in Corte d’appello,che si terrà nell’ottobre 2018 stabilendo chi ha ragione, la ditta Conapa deve rispettare la convenzione e completare l’opera, considerato anche che il piano prevedeva che la ditta non erogasse il pagamento della Bucalossi in cambio della realizzazione dell’impianto. Chiarita la situazione ci tengo a dire che in questo quartiere io ci sono nato quindi mi sta a cuore tutto ciò che lo riguarda”.