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Roseto, Borgatti: “Divieto di balneazione nella Riserva? Comune negligente” (FOTO)

Manca l’assistenza ai bagnanti e così in uno dei tratti di mare più belli della costa teramana, quello della Riserva Naturale del Borsacchio, è vietato fare il bagno.

Il sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo è stato costretto a firmare l’ordinanza di divieto di balneazione e in poco tempo sono comparsi i cartelli che invitano i turisti a non tuffarsi in acqua, tra il malcontento generale di vacanzieri e ambientalisti.

Marco Borgatti, direttore delle guide del Borsacchio ha parlato di negligenza da parte del Comune rosetano che già dallo scorso mese di marzo era a conoscenza del provvedimento delle capitanerie di porto che obbligava la presenza dei bagnini nei tratti di spiaggia libera. In caso di assenza bisognava vietare la balneazione per una maggiore sicurezza dei turisti. Nell’Area Marina Protetta del Cerrano una soluzione è stata trovata. Mentre per la Riserva del Borsacchio il servizio di salvamento non è stato garantito.

“Nel Parco Marino del Cerrano una soluzione valida è stata trovata”, ha sottolineato Borgatti, “il Comune ha fornito, con un bando pubblico, tre bagnini. A Roseto non c’è stata questa lungimiranza”.

Eppure una soluzione, secondo Borgatti, poteva essere trovata. Il fatto che la Riserva non abbia un organismo di gestione comporta poi anche queste situazioni spiacevoli per chi frequenta questo piccolo angolo di paradiso, fatto non solo di spiaggia e acque cristalline, ma anche di un territorio ancora intatto, dove è possibile scoprire la presenza di piante tipiche della macchia mediterranea.

“C’era l’idea di casa Mataloni”, ricorda il direttore delle guide del Borsacchio, “per ospitare la sede della Riserva, avviando anche una collaborazione con la Protezione Civile per mettere a disposizione dei bagnini”.

E’ mancata insomma la volontà da parte del Comune di risolvere il problema, nonostante il tempo per trovare la strada migliore per garantire il servizio di assistenza ai bagnanti c’era.

“Manca la voglia da parte delle varie amministrazioni”, conclude Borgatti, “di far sfruttare dal punto di vista ambientale ed economico questa Riserva. Eppure un solido gruppo di ambientalisti si è fatto avanti per gestire questa risorsa con la collaborazione delle associazioni locali. Purtroppo assistiamo ancora ad un lassismo cronico nei confronti di questo patrimonio”.

Intanto, nonostante il divieto, tuttavia, c’è stato chi non ha rinunciato al tuffo in mare.