L’organismo è noto anche con il nome di bottone blu, per via delle piccole dimensioni e della particolare colorazione. Il suo diametro totale, infatti, tende a non superare i 2,5 centimetri
Il corpo centrale racchiude un gas che ha la funzione di tenere a galla l’invertebrato. I tentacoli, che hanno una colorazione che varia dal giallo al turchese, sono urticanti al contatto, ma la puntura di Porpita Porpita non è letale per l’uomo. Il bottone blu fluttua nelle acque marine, spinto sia dalle correnti che dal vento. Essendo una specie che tende a formare colonie galleggianti, spesso viene avvistata in grandi gruppi. Ad esempio non è infrequente rinvenire intere famiglie di questi sulla spiaggia, a seguito di violente mareggiate.
Questa hydrozoa trova nel Mediterraneo il suo habitat ideale: si adatta infatti a una temperatura dell’acqua che varia dai 1,4° ai 28,7° Celsius. Tuttavia, il bottone blu abita anche gli oceani: la sua presenza è stata segnalata nel Golfo del Messico, nelle acque neozelandesi, e nell’Atlantico nord-occidentale. Ciononostante, avvistarla nel mare Adriatico è un evento inusuale.
L’esemplare rinvenuto nell’AMP Torre del Cerrano ha una colorazione bluastra. Attualmente, non vi sono notizie relative la presenza di una colonia appartenente a questa specie.
La segnalazione è avvenuta in prossimità del Lido Itaca, a poche decine di metri dalla Torre di Cerrano, proprio nel cuore dell’Area Marina Protetta, la cui ricchezza biologica di arricchisce, dunque, di un nuovo affascinante elemento.
Non è il primo avvistamento particolare nella zona, infatti, alcuni mesi fa è stato ritrovato un pesce luna di notevoli dimensioni. E a 300 metri dalla riva, diversi appassionati di pesca sportiva ed immersioni, segnalano la presenza di barracuda e pesci balestra.
Le temperature del Mare Adriatico aumentano (negli ultimi anni di almeno un grado) e la fauna che ospita si sta trasformando, iniziando ad ospitare specie che fino a pochi anni fa vivevano esclusivamente in mari più caldi se non addirittura tropicali.