L’incontro tra Fitim Koldashi, albanese di 27 anni, con il rom Manuel Spinelli (22), sfociato poi nell’omicidio di quest’ultimo, sarebbe stato casuale: è quanto emerso nel corso dell’interrogatorio in carcere, avvenuto a qualche giorno di distanza dalla dimissione dall’ospedale.
L’albanese ha scelto di parlare al gip Giovanni De Rensis, raccontando la sua versione dei fatti che, sostanzialmente, ha confermato quanto ripreso dalle telecamere di sicurezza presenti nell’area. Assistito dai suoi legali, gli avvocati Paola Pedicone e Antonio Di Gaspare, Koldashi ha confermato la casualità dell’incontro, le parole grosse volate con i tre rom, la decisione di scendere per rispondere, la scazzottata.
Il 27enne ha dichiarato di aver tirato fuori il coltello, che portava con sé, solo per difendersi e di non essersi accorto della gravità della situazione.
Una versione che confermerebbe quanto emerso fino ad oggi dalle indagini, delegate al nucleo operativo del comando provinciale dei carabinieri di Teramo, coordinati dal capitano Roberto Petroli. Spinelli il 20 giugno era stato a cena con il padre e un’altra persona in una pizzeria di Alba Adriatica. All’uscita l’incontro casuale con l’albanese, che in quel momento stava passando in auto. Secondo la ricostruzione di quella sera l’albanese sarebbe passato vicinissimo con la macchina al gruppetto. I filmati hanno ripreso l’albanese scendere dall’auto, iniziare a discutere con i tre, poi la scazzottata. Nel video si vedrebbe anche uno dei tre rom cercare di sedare la rissa senza riuscirvi. Poi i fendenti sferrati dall’albanese, con due coltellate che hanno raggiunto Spinelli al volto e al cuore.
Va detto che in auto con Koldashi c’era anche una giovane ragazza, in passato legata sentimentalmente a Manuel Spinelli.