Già dalla sua inaugurazione si evidenziò la presenza di pilastri, alti circa un metro, evidentemente predisposti per una futura soprelevazione, che rendevano difficoltosa la sosta.
In effetti basta vedere i segni lasciati dagli incauti automobilisti (tracce di vernice e piccoli solchi) per capire come diverse persone, in fase di manovra, abbiamo “incontrato” gli ingombranti pilastrini danneggiando la carrozzeria delle automobili.
Con le nuove normative sulle costruzioni e per la difficoltà di realizzare una rampa di accesso la struttura difficilmente potrà essere ampliata in altezza, e sarebbe, quindi, opportuno, eliminare i pericolosi manufatti che non hanno alcuna utilità e sono di ostacolo per chi volesse parcheggiare il proprio mezzo.
Inoltre anche la pavimentazione, realizzata in cemento, mostra i segni dell’usura e del tempo, e le canaline di smaltimento delle acque piovane presentano rotture e mancanza di pezzi in più punti.
In un periodo di crisi economica per gli Enti locali non è certo facile agire con tempestività sulle opere pubbliche, ma le condizioni del parcheggio sono tali da poter essere migliorate con poca spesa, evitando ulteriori deterioramenti e, quindi, investimenti sicuramente più importanti.
D’altra parte lo spazio di sosta, oltre ad essere utilizzato, come già detto, dai mezzi di servizio e privati dei carabinieri, è anche un utile punto di riferimento per la vicina stazione ferroviaria e, quindi, riveste un importanza nevralgica per la città.