“Non è possibile pagare così tanto per un servizio che, diciamolo, non è proprio dei migliori” commenta una cittadina al telefono. “Dov’è la riduzione del 5 per cento? I disservizi sono tanti e a noi tocca pagare! Per cosa? La raccolta dei rifiuti è diventata un incubo, ci costringono a tenere in casa la spazzatura per una settimana e anche di più! L’altro giorno” racconta ancora “ho portato fuori il cassonetto alle 5.45 (il conferimento deve avvenire entro le 6 del mattino), ma gli operatori erano già passati e io sono stata costretta a rientrare in casa, con il risultato che quei rifiuti, puzzolenti, me li sono tenuti per altri sette giorni”.
Per non parlare poi di quando piove: “gli operatori della TeAm raccolgono l’immondizia in tutta fretta, lasciando aperti i bidoncini e, in caso di pioggia, il danno è fatto!”. E c’è anche l’inciviltà di qualcuno, che completa il quadro: “Molti lasciano le buste fuori dal bidoncino, la TeAm non li raccoglie e la strada diventa una discarica a cielo aperto, con i cani che strappano tutto in cerca di cibo”.
E con il caldo, come se non bastasse, arrivano le formiche, che si accumulano nei bidoncini, “creando un vero e proprio schifo”. Ma ha provato a chiamare la TeAm? “Certo” risponde la cittadina infuriata. “Ho chiamato per chiedere spiegazioni e l’unica cosa che hanno saputo dirmi è stata: ‘se vuole reclamare deve venire di persona in ufficio’. Ma insomma, è questo il modo? Io vivo a Fonte Baiano e, tra casa e ufficio, mi tocca pagare fino a 500 euro. Mai così tanto!”. E la richiesta, da ogni parte, è univoca: “rivogliamo i cassonetti! Che siano differenziati, ma almeno ci permettano di non tenere in casa i rifiuti per giorni”.
Marina Serra