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Campli, il vescovo Seccia accolto nella moschea di Villa Camera FOTO

Domenica 18 giugno, la Comunità islamica, in prossimità della chiusura del Ramadan, si è riunita dopo il tramonto per vivere, come è ormai consuetudine, un momento di preghiera e di condivisione con alcuni rappresentanti del Movimento dei Focolari di Teramo e Pescara.

 

Da diversi anni, infatti, si va consolidando un rapporto fraterno tra le due realtà basato sul dialogo della vita attraverso obiettivi comuni: momenti di preghiera per la pace, promozione del premio letterario DIVERSI ma UNO, “percorsi comuni di fraternità” da cui sono nate delle commissioni a livello locale ed ultimamente anche interregionale per Abruzzo e Molise. Si tratta di un percorso di vita che ha prodotto frutti copiosi, con riflessi a livello nazionale, visto che anche in altre regioni si lavora su progetti che mettono in rilievo la fraternità, aldilà delle tensioni che possono sorgere soprattutto a livello internazionale.

 

L’incontro di domenica, tenutosi a Villa Camera  di Campli, ha visto l’eccezionale presenza del Vescovo, Mons. Michele Seccia, che ha accolto con gioia l’invito dell’imam Mustapha Batzami. Il vescovo e l’imam, alla presenza del parroco don Giovanni Giorgio e del presidente della Comunità dei mussulmani d’Abruzzo Dakraoui Noureddine, si sono rivolti, a quanti si sono radunati all’interno della moschea, con parole calde, esprimendo rispetto e stima reciproci.

“…Ringraziamo il Signore – ha esordito Mustapha – che ci ha permesso di ritrovarci insieme Ringraziamo per tutto quello che ci ha dato, per il sentimento di amore e fraternità… Chiediamo la forza e la saggezza per poter andare avanti nel cammino di fraternità, del dialogo e reciproco rispetto… La nostra gioia è ancora più grande per la presenza di Sua Eccellenza con noi per la prima volta e del nostro parroco di Villa Camera… Siamo molto contenti di accoglierli con noi. Nel nostro piccolo vogliamo vivere la fraternità che Dio ci ha messo a disposizione… conoscendoci, incontrandoci, parlando, anche mangiando insieme. Dobbiamo abbattere i muri di diffidenza Anche in molte altre città dell’Italia le comunità islamiche invitano con piacere le comunità di cristiani a partecipare alla rottura del digiuno e stare insieme… Con l’aiuto di Dio ce la faremo.

 

 “…Grazie per la bella accoglienza – gli ha fatto eco Mons. Seccia – ed anche per il fatto di incontrarci in questo luogo. Come ci ricorda Papa Francesco, non muri ma ponti, non contrapposizioni ma dialogo, parlare, incontrarsi. E come ricordava Papa Giovanni, è più quello che ci unisce di ciò che ci divide. Quello che ci unisce è la nostra umanità, è l’origine che abbiamo dell’unico Dio, il fare parte dell’unica umanità che se si salva, si salva tutta… più forti diventiamo nell’alleanza, nel comprenderci, nel fare i ponti, nel rispettare ciascuno basandoci sulla dignità di ciascuno e più possiamo dare una garanzia e una speranza di pace al mondo intero. Se l’altro è il mio specchio, è un essere come me, ha la mia stessa dignità.

Sono venuto con gioia, con piacere per stare un po’ con voi… da diversi anni ci siamo conosciuti con Mustapha,  abbiamo avuto diverse occasioni di incontro. Ammiriamo, l’arcobaleno dell’umanità e della creazione perché così non c’è monotonia, ma l’arcobaleno è bello perché arriva dopo la tempesta e a noi interessa il dopo… perché dobbiamo essere promotori di bene.

Rispettiamoci e andiamo avanti e ne trarrà un profitto, non solo il nostro piccolo gruppo, ma tutta la comunità, la società, la diocesi, tutto il territorio che noi abitiamo.”

Al termine dell’incontro l’imam e il presidente, in segno di amicizia, hanno offerto dei doni a Mons. Seccia e a Don Giovanni Giorgio. A suggellare il memorabile momento, un grande abbraccio, insieme all’agape fraterna.