Una piccola cerimonia funebre con benedizione del feretro da parte del parroco di Cologna Spiaggia don Biagio Di Benedetto, il tutto nell’obitorio del cimitero di Roseto. E poi la tumulazione, sempre a Roseto.
Non molta gente per l’ultimo saluto a Giovanna Clementoni, conosciuta col nomignolo di Giannì de Senzale. Alcuni conoscenti, soprattutto chi ha cercato di aiutarla in questi anni, qualche familiare, il vice sindaco Simone Tacchetti presente. Il Comune si è fatto carico delle spese per le esequie di Giannì, visto che i familiari, anche quelli più stretti, non ne hanno voluto sapere nulla.
Giannì era stata trovata morta nella sua roulotte, dove viveva ormai da qualche anno, venerdì scorso. Alcuni conoscenti, non vedendola più in giro, si erano preoccupati. Così il titolare della tabaccheria Fossemò, Tomassino, era andato a controllare proprio nella roulotte, che era parcheggiata quasi in aperta campagna, nell’area messa a disposizione dalla stessa famiglia Fossemò.
Era riversa a terra, col corpo tumefatto, già in avanzato stato di decomposizione per via del gran caldo di questi giorni. Aveva scelto lei di vivere in una condizione di povertà perché non sono stati pochi quelli che hanno cercato di aiutarla, mettendole persino a disposizione un monolocale dotato di acqua, luce e gas. Ma aveva sempre rifiutato ogni aiuto. Aveva 72 anni e trascorreva le sue giornate arrangiandosi con qualche lavoretto. Era anche un’abile raccoglitrice di funghi pioppini.
Iniziava la sua giornata con classico bicchierino di Vecchia Romagna e c’è chi la ricorda proprio col suo bicchiere in mano seduta dinanzi ad un bar. Martedì scorso si era sentita male in piazza Redipuglia, mentre passeggiava tra le bancarelle del mercato rionale del paese.
Sul posto un’ambulanza del 118, ma lei si rifiutò di salire a bordo e di essere soccorsa. Forse quel malore era stato un campanello d’allarme sul suo stato di salute. Ed è probabile che un infarto l’abbia colpita il giorno successivo, mercoledì, da quando non la si vedeva più in giro.
In qualche modo Giannì a suo modo ha rappresentato un pezzo di storia di Cologna Spiaggia. Perché chi l’ha conosciuta sa che tipo era. Ha scelto di andarsene in silenzio, senza disturbare nessuno.