“Non cambierò più le leggi per evitare il referendum”.
“Come quando si trattò di raccogliere le firme per chiedere l’indizione del referendum, anche oggi, scegliamo di schierarci a fianco del sindacato, condividendone la battaglia. Siamo la generazione voucher, la generazione che vede sempre più il lavoro messo da parte, la generazione che vede i propri diritti ridursi sempre di più. Ancora oggi crediamo che i voucher non siano il giusto strumento per contrastare il lavoro nero, anzi, piuttosto, lo alimentano e legittimano. Ancora oggi, come allora, crediamo che questo strumento non aiuti a contrastare la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile. Oggi, più di allora, crediamo nel valore della democrazia che viene, di fatto, impedita”.
E proseguono: “Siamo stati ben lieti della scelta del Governo di riconoscere il valore del lavoro, di ridurre la precarietà e di abrogare le norme che disciplinavano l’uso dei voucher; riteniamo inaccettabile il colpo di mano che lo stesso ha ritenuto di fare con l’ultima manovra di correzione dei conti, reintroducendo, di fatto, ciò che poco tempo prima veniva abrogato”.