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Nereto, cambia nome e torna in Italia per compiere furti

Nereto. Era stato espulso, un anno fa, ma dopo essere tornato in Albania, ed essersi rifatto una nuova identità con relativi documenti, era tornato in Italia, sempre negli stessi luoghi, in Val Vibrata, e come era solito aveva ripreso a compiere furti e razzie in serie.

Ieri sera, durante un mirato controllo, frutto anche di una segnalazione da parte di un’agenzia investigativa (Si.Al.), i carabinieri della stazione di Nereto hanno arrestato un cittadino albanese, Neritan Bulla di 21 anni, clandestino e senza fissa dimora. Il giovane, che era in compagnia di un connazionale, è stato arrestato con l’accusa di violazione del provvedimento di espulsione. I carabinieri della locale stazione, diretti dal luogotenente Amico Ventresca e coordinati dal capitano Pompeo Quagliozzi, però, erano sulle tracce di due albanesi, che negli ultimi giorni avevano messo a segno una serie di furti in abitazioni private, casolari e negozi tra Nereto e Corropoli. Grazie alle segnalazioni dell’investigatore privato (Davide Falcone), è stato anche individuato il covo dove Bulla e il complice nascondevano la refurtiva. All’interno di un vecchio casolare, infatti, sono stati rinvenuti una moto, uno scooter, degli attrezzi usati in un salone di bellezza e delle macchine fotografiche. La merce, per un valore di 8.500 euro, è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. Ulteriori indagini sono in corso per stabilire se assieme ai due albanesi (denunciati per furto aggravato) agissero anche altri complici. Neritan Bulla, questa mattina, è comparso in tribunale per l’udienza di convalida. Il giudice lo ha condannato a 14 mesi di reclusione con un nuovo provvedimento di espulsione.