Teramo. Nella giornata di domani il consiglio comunale deciderà le sorti della scuola dell’infanzia comunale Vittorio Emanuele II di via del Baluardo. Sul tema è intervenuto più volte un cittadino teramano Dario Di Nucci, che oggi torna sull’argomento, ricordando la lettera inviata nell’ottobre scorso al sindaco Maurizio Brucchi, nella quale lo esortava a trovare una soluzione per mantenere aperta e funzionante la scuola dell’infanzia.
“La mia iniziativa” spiega “traeva origine dalla consapevolezza che mi ero fatto in ordine non solo all’efficienza del servizio offerto dal personale che vi opera, ma anche alla peculiarità del servizio caratterizzato da alcune prerogative assolutamente uniche non solo nel panorama cittadino ma addirittura provinciale. E mi riferisco all’orario prolungato, al calendario di apertura, alla presenza di un dormitorio per i bambini più piccoli che potevano conservare l’abitudine del sonnellino pomeridiano. Un servizio unico, efficiente e con una tradizione ultra decennale che ne aveva fatto un orgoglio cittadino”. Alla lettera aveva risposto l’assessore Piero Romanelli che lo aveva rassicurato sul fatto che l’asilo si sarebbe semplicemente “trasformato”, accogliendo le due sezioni statali attualmente dislocatevi (ex De Albentiis) e assorbendo anche gli attuali iscritti alla struttura comunale. “In una successiva lettera aperta” aggiunge Di Nucci “che la trasformazione comportava comunque la soppressione della storica istituzione scolastica, ma soprattutto la cancellazione dei peculiari servizi di cui sopra dal panorama cittadino. Nella stessa nota mi premurai di avanzargli una proposta di organizzazione di un servizio che definii 0-6 anni, una sorta di istituto comprensivo che accogliesse i bimbi in età da nido e li ospitasse nell’intero ciclo pre-scolastico. L’idea incontrò l’approvazione di un’altra coppia di genitori che spinti dallo stesso entusiasmo ne elaborarono un progetto strutturato dal punto di vista organizzativo (non pedagogico) che fu sottoposta all’attenzione dell’assessore. Su questa proposta nelle settimane successive si sono susseguiti tre incontri con l’assessore Romanelli che mostrava grande disponibilità al dialogo e notevole entusiasmo per il progetto. In tutte le occasioni precisava sempre che la decisione della chiusura era ancora ferma ma ogni volta si impegnava ad esplorare la fattibilità tecnica delle soluzioni che gli andavamo a prospettare a fronte delle ragioni che di volta in volta enunciava a sostegno della ineluttabilità della chiusura della struttura di via del Baluardo. Alla fine, nel mentre con una stretta di mano si assumeva l’ennesimo impegno di valutare le soluzioni proposte, dall’altro ‘esibiva’ in una trasmissione televisiva i suoi argomenti a sostegno della chiusura fatti di concetti di ‘mantenimento degli standard di servizio’ e di ‘project financing’, per poi rimanere basito e senza risposta all’ascoltatore che inviava un sms con il quale chiedeva come mai non fosse più semplice accorpare un asilo nido e la scuola dell’infanzia per realizzare l’aumento dei posti nido a lui tanto caro e nel contempo mantenere aperta la scuola dell’infanzia di via del Baluardo e con essa certamente elevati gli standards del servizio scuola offerto dal Comune di Teramo. Così come basito e senza risposta rimaneva in occasione dell’interrogazione rivoltagli in consiglio comunale sulle soluzioni che l’Amministrazione intendeva adottare per mantenere i servizi attualmente offerti alle famiglie dalla struttura di via del Baluardo e destinati a venire meno. La conferma della totale indifferenza dell’assessore alla nostra proposta è venuta dall’incontro avuto con il Sindaco martedì pomeriggio il quale era completamente all’oscuro della proposta da noi avanzata e soprattutto dei risvolti economici vantaggiosi che permetteva di percorrere a questa Amministrazione in un momento di enormi difficoltà di bilancio”. E arriviamo, ora, ai giorni nostri. “La riunione di giunta dei giorni scorsi” continua Di Nuccio “delibera di portare in Consiglio un ordine del giorno che prevede la chiusura dell’asilo. I bene informati raccontano di una minaccia di dimissioni di Romanelli qualora non si fosse proceduto come dal medesimo richiesto. Non so se questo corrisponda al vero così come non so quali siano gli argomenti posti a motivazione dell’ordine del giorno. Ma di una cosa sono sicuro: non parlano di bambini. E sì, perché in tutti questi mesi spesi a dialogare con un interlocutore che fingeva interesse, per poi comportarsi da politico nel senso più negativo che sia possibile dare al termine, non ho sentito mai una volta pronunciare la parola bambini. Eppure è di loro che si sarebbe dovuto parlare. Domani in consiglio si vota. Spero che ciascun consigliere si renda conto che la propria alzata di mano non riguarda una fredda voce di bilancio. Riguarda bambini, coloro che non hanno la forza di protestare il loro desiderio di rimanere insieme, il loro desiderio di continuare ad imparare e giocare con quelle che sono le loro maestre, nella loro aula, nel loro giardino, nella loro scuola. Alzare quella mano sarà dare un gratuito schiaffo a quel sorriso con il quale ciascuno di questi bambini ci esprime quanto bene si trovi nel suo ‘asilo’. Sarebbe facile parlare a questa Amministrazione di impresentablità politica e conseguente responsabilità del vuoto di idee che caratterizza il loro piano scolastico, come sarebbe facile farlo a ciascuno dei consiglieri che domani pensa di alzare la mano. Ma non ho preso la mia iniziativa per ragioni politiche e non mi lascerò andare neanche in questo momento di profonda indignazione da cittadino. Voglio continuare a pensare da genitore come tanti lo sono coloro che leggono e che domani dovranno alzare la mano. Voglio continuare a parlare di bambini visto che non lo fa chi dovrebbe per carica istituzionale. E spero che ai bambini riescano a pensare tutti domani in Consiglio. Ma prima di alzare la mano”.