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Teramo, lavori di manutenzione in centro: lettera aperta al sindaco Brucchi

Teramo. In merito ai lavori di manutenzione della pavimentazione in centro storico a Teramo, e in particolare in Piazza Martiri e Piazza Orsini e in Via San Berardo e Via della Verdura, l’architetto Luca Falconi Di Francesco ha voluto inviare una lettera al sindaco Maurizio Brucchi, che pubblichiamo di seguito integralmente.

Gentilissimo Sindaco,

come lei sa, oltre un decennio or sono, ho partecipato alla progettazione e alla direzione lavori di piazza Martiri, piazza Orsini e delle vie limitrofe. Siamo nel cuore della nostra amata città e il disegno della pavimentazione si generava da una rilettura di elementi propri della cattedrale e di alcune opere pittoriche in essa contenute. La pavimentazione fu realizzata in lastre di porfido d’importante spessore. Lastre tutte perfettamente squadrate, dalle qualità prestazionali e coloristiche. Le lastre furono dimensionate secondo un sistema modulare e seriale a caratterizzazione del progetto, secondo moduli derivati dalla rilettura di elementi geometrici delle facciate della cattedrale. Ricordo come l’insieme costituito dalle pavimentazioni, dalla cattedrale, dall’episcopio, dai fronti dei vari palazzi, definisca una sola unità spaziale e architettonica che, com’è noto, è tutelata ope legis dal decreto legislativo del 22 gennaio 2004 n. 42. Sfortunatamente danni e manomissioni alla pavimentazione si sono susseguiti, in questi lunghi anni, senza che vi fossero i giusti interventi. Poi finalmente, nelle ultime settimane, la sua amministrazione ha meritoriamente provveduto a una sistematica campagna di manutenzione e sostituzione delle lastre di porfido rotte ed anche dei ricorsi in travertino. Questa mia lettera è allo stesso tempo di plauso alla decisione di intraprendere la manutenzione, ma anche di segnalazione collaborativa sulle procedure in atto che, a mio personale parere, potrebbero compromettere l’estetica della pavimentazione. Nei giorni passati ho segnalato, più volte a diversi rappresentati comunali, come le lastre acquistate per la sostituzione avessero uno spessore forse non troppo adatto, ma principalmente come si trattasse di lastre assolutamente non squadrate, anzi malamente tagliate a spacco, con ovvia ripercussione poi sulla posa in opera. Stesse considerazioni sullo spessore dei ricorsi di travertino bianco sostituito. In totale spirito di collaborazione ricordo che presso gli uffici comunali sono in deposito i disegni tecnici che agevolmente aiuteranno alla scelta e all’acquisto delle corrette tipologie lapidee. Ribadendo che la mia disinteressata disponibilità è al servizio della collettività e dei suoi rappresentanti, le porgo un carissimo saluto.