Poco più di 50 mila euro per sistemare circa 3500 metri cubi di sabbia nel tratto di arenile antistante il quartiere Villa Ardente, a Pineto.
I lavori sono iniziati nella giornata di ieri con lo scavo dell’invaso su cui confluire la sabbia che poi adeguati mezzi dovranno sistemare lungo il tratto soggetto in questi anni ad erosione. Un’opera finanziata dalla Regione e appaltata dal Comune di Pineto, da alcuni anni costretto a fronteggiare il problema dell’erosione.
Una draga in queste ore sta prelevando la sabbia a poco più di 50 metri dalla costa, ai margini dell’Area Marina Protetta del Cerrano, per poi pomparla all’interno di una condotta per depositarla nell’invaso. I lavori, tuttavia, non piacciono ai pescatori di vongole che hanno trascorso le ultime 24 ore a sorvegliare la zona sottoposta a ripascimento.
Ritengono che l’intervento sia dannoso per il fondale marino in quanto il prelievo della sabbia andrebbe a distruggere tonnellate di novellame.
“E’ qualcosa di assurdo”, commenta Walter Squeo, vice presidente del Consorzio di Gestione delle Vongolare di Giulianova, Cogevo, “alle vongolare non è permesso di avvicinarsi all’Area Marina, dobbiamo rispettare determinate distanze. E qui, invece, fanno un prelievo ad appena 4-500 metri dal perimetro nord del parco. Non ho visto un solo ambientalista contestare queste opere”.
La rabbia è maggiore in quanto questa zona viene considerata dagli stessi pescatori di vongole una nursery, ovvero un punto in cui le vongole si riproducono, dove c’è un discreto quantitativo di novellame che poi le correnti marine da sud spingono nelle zone di pesca.
“Riteniamo di subire un danno”, conclude Squeo, “fanno queste opere e non veniamo neppure interpellati. Oltretutto, il ripascimento risulterà alla fine del tutto inutile perché alle prime mareggiate, si tornerà al punto di partenza. Stanno quindi gettando soldi dei contribuenti in mare”.