Martinsicuro, fideiussione Spassopoli. Parla l’ex amministratore delegato

Martinsicuro. Ma come utilizzare i fondi incassati dal Comune dopo l’escussione della polizia assicurativa agganciata al progetto Spassopoli?

 

Nei giorni scorsi delle  ipotesi sono state avanzate, visto che si tratta di una somma (circa 1,3 milioni di euro) definita fuori bilancio, su come investire il tesoretto, dall’edilizia scolastica alla manutenzione del territorio. Scenario, questo, però, che non sembra essere contemplato nell’analisi di Fabio Bagalini, all’epoca amministratore delegato della società che presento il progetto per la realizzazione del centro Spassopoli, a Villa Rosa.

 

Due le puntualizzazioni di Bagalini: la ricostruzione della vicenda e la sorte della polizza fideiussoria della Reale Mutua, di durata ventennale e dunque ancora legalmente valida.

 

” La vicenda”, scrive l’ex amministratore delegato di Spassopoli, “certifica, ahimè solo a posteriori, l’assoluta regolarità di tutto l’iter burocratico adottato dall’allora giunta di centrosinistra, guidata dal sindaco Nilde Maloni, visto che allo stato attuale, la stessa destinazione dell’area dell’ex fornace Fiore (variante urbanistica e convenzione di lottizzazione) è in vigore e dunque ancora attuabile. Mi preme ricordare che quel progetto urbanistico, del tutto innovativo e precursore per i tempi (era il 2003), sostenuto dalla maggioranza di centrosinistra, anche se il progetto era stato presentato e concordato con la giunta precedente, di centrodestra, naufragò solo per questioni di rapporti societari ed economici”.

 

Il tema della polizza assicurativa. Bagalini fa dei precisi riferimenti alla convenzione. “Nell’articolo al quale si fa espresso riferimento ad inadempienze e rinunce”, prosegue, “si stabilisce che in caso di inadempienza da parte del lottizzante delle obbligazioni assunte, il Comune provvederà direttamente alla realizzazione delle opere previste nell’articolo 11, in sostituzione del lottizzante.

Per questa ragione, le variegate ipotesi di utilizzo della somma frutto dell’escussione, accentuate anche dalla campagna elettorale, non hanno riscontro nella realtà e fattibilità da un punto di vista legale. Considerazioni che denotano anche superficialità nelle lettura e conoscenze degli atti amministrativi”.

 

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