Teramo. Il Consiglio dei Ministri ha prorogato di un anno lo Stato di Emergenza relativo agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito la provincia di Teramo nel marzo 2011. Ad annunciarlo è il presidente della Regione Gianni Chiodi, subito dopo il varo della decisione nel Consiglio dei Ministri.
La notizia, che era già nell’aria da un paio di giorni, non può che raccogliere pareri positivi, soprattutto dopo le grandi polemiche dei giorni scorsi. “Una cosa è certa” commenta il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini “Chiodi ha fatto una brutta figura e se l’onorevole Tommaso Ginoble non avesse presentato nei giorni scorsi l’interrogazione, non avremmo mai saputo il motivo per cui il Governo tardava a concedere la proroga dell’emergenza”. E il motivo alla fine si è scoperto: la richiesta non era mai partita dalla Regione. E dopo questo “scivolone” la giunta regionale è corsa ai ripari, presentando la richiesta al Governo che, alla fine, l’ha accolta, nonostante il ritardo. Una riparazione in extremis. Resta il rammarico, certo, ma almeno per questa volta è andata bene. Ora non rimane altro da fare che attendere i fondi, indispensabili per consentire agli Enti locali di prendere una boccata d’ossigeno e alle imprese di ripartire.
In questo caso, si spera che a Palazzo Silone non dimentichino la risoluzione, proposta dai consiglieri del Pd Ruffini e Di Luca e approvata dal Consiglio Regionale il 6 marzo scorso. Un documento che impegna il presidente Chiodi ad ottenere dal Cipe la riprogrammazione e l’assegnazione dei 10,3 milioni di euro, già assegnati alla Regione ma non spesi, oltre ad un’ulteriore somma dei Fas 2000/2006.