Teramo. Era nata nel 2004 grazie ad uno stanziamento di 2 milioni di euro da parte della Regione Abruzzo ed è a totale capitale pubblico, con la partecipazione del Consorzio Industriale di Teramo (77 per cento), della Provincia di Teramo (10 per cento) e dei comuni teramani (Consorzio B.I.M – Comune di Basciano – Comune di Campli – Comune di Castellalto – Comune di Castelli – Comune di Civitella del Tronto – Comune di Crognaleto – Comune di Isola del Gran Sasso – Comune di Montorio al Vomano – Comune di Morro d’Oro – Comune di Penna S. Andrea – Comune di Torricella Sicura – Comune di Valle Castellana) ciascuno con l’1 per cento di partecipazione azionaria.
Innovazione Spa, in 7 anni, si è occupata della gestione dei servizi concessi in affidamento diretto (house-providing) dagli Enti soci, garantendo una costante continuità lavorativa (con regolarità contrattuale, di retribuzione e contribuzione) ai dipendenti in forza presso i Comuni dove venivano espletati i suddetti servizi.
“Al momento” si legge in una nota della Funzione Pubblica della Cgil Teramo “sono rimasti 5 dipendenti a tempo indeterminato che si occupano delle attività amministrative. Di questi, 4 su 5, da gennaio 2012 sono in cassa integrazione e, ancora oggi, non percepiscono l’indennità a causa di madornali errori della procedura ad opera dell’attuale amministrazione, oltre alle mensilità di dicembre 2011 e gennaio 2012 che la società ancora deve loro corrispondere. L’unico lavoratore rimasto non percepisce lo stipendio da ormai 4 mesi. Nonostante i numerosi solleciti, non si comprendono le motivazioni di questo vergognoso ritardo e si è costretti a registrare anche l’indifferenza con cui si forniscono laconiche ed evasive risposte che riferiscono il tentativo di rimbalzare le responsabilità da un Comune all’altro. La forte volontà di far morire uno strumento in grado di creare reale occupazione se solo gestito da amministratori capaci (che vengono nominati dagli Enti soci) è praticata nel silenzio di tutti. Ovviamente, gli errori gestionali che hanno eroso il capitale sociale e per cui si è deciso di chiudere, sono imputabili alle gestioni precedenti, ma è altrettanto vero che i soci non sono mai intervenuti fermamente nei confronti degli amministratori (da loro nominati), sebbene i bilanci di Innovazione Spa si siano sempre chiusi in perdita d’esercizio, anche a causa delle svariate consulenze affidate a professionisti esterni ed ai compensi corrisposti al Consiglio di Amministrazione nella misura di circa 80mila euro l’anno. Resta da verificare se tali compensi, laddove percepiti, lo siano stati legittimamente, visto il dubbio di incompatibilità per alcuni amministratori che potrebbero aver contemporaneamente ricoperto doppi incarichi, uno dei quali anche di carattere elettivo. A dicembre 2011, a causa della pesante perdita d’esercizio che ha intaccato i due terzi del capitale sociale, l’ultima amministrazione (caratterizzatasi per la particolare arroganza, misoginia, violazione dei diritti contrattuali e sindacali, denunciati a più riprese) è stata interrotta con la nomina del dottor Massimo Pichini, che sta gestendo la fase della liquidazione della società. Gravissimo e offensivo, infine, per la dignità dei lavoratori e per la politica sana, è il fatto che i compensi per gli amministratori siano stati totalmente erogati, mentre i lavoratori (creditori privilegiati) sono stati posti in una condizione di vergognoso disagio, senza spiegazione o giustificazione alcuna da parte della società”.
La Funzione Pubblica della Cgil, dunque, condanna e denuncia l’incapacità di una parte della politica e “nel ritenere la società capace di rappresentare ancora, se gestita finalmente con capacità e lungimiranza, una risorsa per il territorio teramano, chiede al presidente della Regione Gianni Chiodi di intervenire con estrema sollecitudine per parlare di prospettive, perché ci sono, e non di chiusura”.