Teramo. Un bilancio con segno negativo che tuttavia non desta preoccupazioni nel Consiglio di amministrazione della Banca Tercas. In un 2011 che ha visto il sistema bancario italiano affrontare su un doppio binario da una parte il perdurare della crisi economica con conseguenze pesanti per l’economia del Paese e dall’altra la crisi del debito sovrano, la Banca Tercas ha deciso di puntare su rigore, disciplina e prudenza, “in discontinuità con il passato” come ha ribadito il direttore generale Dario Pilla.
“Abbiamo deciso di adottare un percorso di rafforzamento patrimoniale” ha detto il general manager “garantendo la piena trasparenza alla nostra clientela, senza giochi di prestigio che avrebbero potuto mascherare il bilancio, garantendoci degli utili. La nostra massima concentrazione è stata orientata nel riequilibrio degli attivi e nel contenimento delle esposizioni, impegnandoci a garantire quell’attenzione all’economia reale del territorio e, in particolare, alle piccole imprese, agli artigiani e alle attività impegnate nei servizi e nel turismo”.
Con un netto di -9,3 milioni di euro (Banca Tercas -6,5 milioni di euro e Banca Caripe +1,3 milioni di euro), il risultato raggiunto dal Gruppo bancario Tercas “è una perdita che ci lascia tranquilli” per dirla con le parole di Pilla, che ha ricordato come l’intero panorama bancario nazionale abbia avuto le stesse difficoltà e che “chi ha pagato gli utili ha forse attinto dalle proprie riserve”. Risultati, dunque, che non possono essere comparati con l’anno precedente anche perché nel frattempo c’è stata l’acquisizione della Banca Caripe che ha condizionato il bilancio finale. Segnali di cautela che lasciano ben sperare i vertici aziendali i quali hanno definito anche gli obiettivi economici e di redditività del 2012 e individuato le linee guide del piano di impresa. “Se nel 2011 siamo stati prudenti nella logica delle rettifiche” ha chiarito Pilla “il 2012 ci vedrà impegnati nella crescita, con una ripresa significativa delle attività commerciali delle filiali”. E nell’ottica di rinnovamento dell’organizzazione interna, avviata dal direttore generale, gli obiettivi del prossimo anno saranno orientati sulla redditività sostenibile, il rafforzamento del capitale, lo sviluppo del nuovo modello organizzativo, l’ottimizzazione delle energie e il riordino territoriale.
“Vogliamo avere maggiore equilibrio per consentire all’economia del territorio di poter beneficiare della raccolta. La liquidità non manca e l’aumento del capitale (fino a 60 milioni di euro) dovrà essere una manovra di natura patrimoniale. Il nostro compito è quello di essere banca al servizio della gente, per questo vogliamo diminuire l’esposizione dei grandi gruppi e sostenere meglio le piccole realtà economiche, che sono il tessuto del nostro territorio”.
Obiettivo economico del 2012 sarà il ritorno all’utile nella misura di 14,3 milioni di euro, mentre sono già in corso 15 “cantieri” per ridisegnare le modalità di fare banca. “Vogliamo capire quali sono le reali esigenze del mercato e muoverci di conseguenza” ha aggiunto Pilla, anticipando la presentazione del progetto “La banca bella”, un nuovo portale online, che potrebbe essere lanciato già nei prossimi giorni. E, alle voci circolate ultimamente su una possibile acquisizione della Tercas da un importante gruppo bancario e sul proposito di ridurre del personale, Pilla ha ribadito la volontà del Gruppo di restare autonomo, garantendo il proprio impegno nella valorizzazione delle risorse, anche attraverso una formazione continua, per migliorare il rapporto con la clientela, aumentando le deleghe sul territorio.