“Ci sono famiglie di 30 comuni nel teramano che hanno paura di bere l’acqua potabile dopo aver riscontrato un sospetto odore e sapore e, soprattutto, dopo la verifica da parte dell’Agenzia Regionale dell’Ambiente che ha giudicato l’acqua come non conforme – interviene il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – è doveroso dare una corretta informazione ai cittadini confusi da questa situazione che nei giorni è stata ripresa dai giornali con conferme e smentite. Abbiamo pertanto deciso di chiedere maggiori informazioni in primis agli Enti preposti al controllo delle acque, attenderemo quindi di avere una risposta ufficiale dall’Arta e dalla Asl per dare ai consumatori la risposta che attendono”.
Per qualche ora molti comuni della provincia teramana non sono stati forniti di acqua potabile: Alba Adriatica, Ancarano, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castelli, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Mosciano S.Angelo, Nereto, Notaresco, Penna S.Andrea, Roseto degli Abruzzi, Sant’Omero, S. Egidio alla Vibrata, Teramo, Torano Nuovo, Torricella Sicura, Tortoreto, Tossicia, Valle Castellana, Isola del Gran Sasso, Pineto sono tutti i comuni coinvolti dalla vicenda e che meritano una spiegazione rapida e chiara.
“I cittadini delle zone interessate – continua Nesci – hanno il diritto di conoscere tempestivamente e con precisione i dati relativi all’inquinamento delle acque della loro rete idrica, soprattutto perché in gioco rischi alla salute, soprattutto dei bambini. È evidente, infatti, che qualora fosse accertata la non conformità ai parametri di legge delle acque in commento, i danni per la popolazione locale sarebbero estremamente rilevanti. Per queste ragioni – conclude – la problematica non può essere sottovalutata; al contrario necessita della massima scrupolosità ed urgenza negli accertamenti”.