Mettere insieme tecnici, pedagogisti, genitori e operatori scolastici per progettare insieme la scuola di domani. Questo l’obiettivo del tavolo di lavoro promosso dall’associazione Teramo children presentato questa mattina in Provincia, del quale fanno parte (finora) Comune di Teramo, Provincia di Teramo, istituto comprensivo Teramo1, istituto comprensivo Montorio-Crognaleto, Comando provinciale Vigili del Fuoco, Ordine provinciale degli ingegneri, Fondazione Reggio Children, Gruppo nazionale Nidi e Infanzia, Istituto superiore Di Poppa-Rozzi e Ufficio regionale per la ricostruzione di Teramo, che vuole attuare un percorso di co-costruzione di spazi educativi di apprendimento.
“Il nostro scopo è di mettere insieme la componente pedagogistica insieme a quella tecnica”, spiega Simona Olivieri dell’associazione Teramo Children “in modo che possano dialogare e, in questo particolare momento storico che forse resterà unico per quanto accaduto nella nostra terra, progettare un modello di scuola basato su principi e linee guida che tengano conto davvero delle esigenze pedagogiche dei ragazzi”.
Un percorso di progettazione partecipata che, partendo dalle esigenze reali del territorio e di chi la scuola la vive tutti i giorni, possa consentire di riequilibrare i rapporti tra sicurezza, che resta sempre un cardine fondamentale, ed esigenze studentesche, bellezza e funzionalità degli spazi educativi del terzo millennio, secondo un’idea lanciata già da Giovannino Pettinaro e Anna Ferrante.
“Ereditiamo dal passato edifici e concezioni pedagogiche che non sono più al passo con i tempi di oggi”, continua la Olivieri, che ha sottolineato come il fine del tavolo di lavoro sia la stesura di un protocollo con linee guida che dovranno diventare parte integrante di una norma regionale.
E oltre ad appuntamenti tra tecnici, avviati già da qualche settimana, il tavolo, aperto a quanti vorranno unirsi per la realizzazione di questo progetto, sta organizzando un seminario dal titolo “Oltre la paura, la scuola che vorrei. Il terremoto da catastrofe ad opportunità”, in programma il 20 maggio alla sala polifunzionale della Provincia, dove presentare la sintesi di quanto venuto fuori durante gli incontri.
“Per non aggiungere danni su altri danni”, ha ribadito il direttore dell’ufficio regionale per la ricostruzione, Marcello D’Alberto, in qualità di padre, oltre che di tecnico, “è necessario non fare le cose di fretta ma programmando bene e con attenzione. Esempi virtuosi ci sono ed è a quelli che bisogna guardare, rischiando anche di metterci un anno in più, ma realizzando strutture davvero adatte e funzionali per i nostri ragazzi”.