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Teramo, il Tar a scuola per il progetto Educazione alla Legalità FOTO

Sono stati il presidente del Tar Abruzzo, Antonio Amicuzzi e il magistrato Lucia Gizzi a partecipare ieri mattina all’incontro con gli studenti dell’Iis Alessandrini di Teramo per parlare di giustizia amministrativa, nell’ambito del progetto di Educazione alla legalità che a scuola sta portando avanti in questo anno scolastico.

Accompagnati da Ada D’Alessandro in rappresentanza di Ernesto Pellecchia, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, i magistrati sono stati accolti dal dirigente scolastico dell’I.I.S. Stefania Nardini e da oltre 200 studenti delle classi del biennio e del triennio dell’istituto.

Partendo dalla data dell’incontro, nel suo discorso introduttivo, Amicuzzi ha ricordato che il 5 maggio 1821 moriva a Sant’Elena Napoleone Bonaparte, ricordato anche per la riforma del sistema giuridico, confluita nel Codice Napoleonico, che introdusse chiarezza e semplicità nelle norme e pose le basi per la moderna giurisdizione amministrativa.

Da quel periodo, dunque, in tutti i paesi che hanno subito l’influenza della Rivoluzione Francese, sono sorte istituzioni, come il Consiglio di Stato, nate per tutelare i cittadini nei confronti delle decisioni delle pubbliche amministrazioni. E la nascita in Italia dei Tribunali Amministrativi Regionali, avvenuta nel 1971, ha reso la giustizia amministrativa molto più vicina ai cittadini.

L’importanza del rispetto delle regole, da perseguire fin dall’età scolastica, invece, è stato il tema dell’intervento della Gizzi. Per il magistrato, infatti, chi ha imparato a comportarsi legalmente può effettuare contestazioni legittime nei confronti delle istituzioni e della pubblica amministrazione e la condiscendenza verso forme di illegalità, giustificata da consuetudini diffuse, non contribuisce allo sviluppo di uno spirito di cittadinanza consapevole nelle nuove generazioni.

Gli studenti hanno partecipato con viva attenzione all’incontro evidenziando il loro interesse tramite diverse domande rivolte ai magistrati, che hanno spaziato da temi quali il diritto soggettivo e l’interesse legittimo, all’autotutela della pubblica amministrazione ed alle situazioni di eccesso di potere.