Il risarcimento in questione, ovviamente, non può comprendere il lucro cessante (ossia l’impossibilità per la società di realizzare il progetto di finanza nelle sue caratteristiche complessive), ma del solo danno emergente, ossia le spese che la stessa società ha sostenuto per aderire all’iniziativa. E’ quanto hanno deciso di giudizi del Tar de L’Aquila che hanno accolto in parte il ricorso presentato dalla Debeco, alla luce del contenzioso che si era originato con l’amministrazione comunale di Martinsicuro per quanto concerne gli interventi finalizzati a completare e favorire un nuovo utilizzo dell’ex cinema Ambra. Quella procedura, inizialmente avallata dalla giunta Maloni, però, nel corso dei mesi fu abbandonata, in quanto furono ravvisate dalle incongruenze di natura economica, secondo gli uffici municipali. La stessa delibera del 2005, con l’avvento della successiva amministrazione, fu annullata per autotutela. Provvedimento, questo, impugnato dalla Debeco che ha visto in parte riconosciute le sue ragioni. La giustizia amministrativa, infatti, ha ravvisato delle responsabilità nel comportamento dell’ente sia per quanto concerne l’erroneità giuridica della procedura seguita dall’ente, che per quanto riguarda la cosiddetta colpa in contraendo. Aspetto questo che secondo i giudici del Tar si desume dal fatto che la proposta della società è stata oggetto di una lunga valutazione e nel corso dei mesi sono state richieste anche delle integrazioni al progetto definitivo, concordate tra le parti. Le spese di progettazione sostenute della società del project sono di quasi 90mila euro, che poi si deducono dal quadro riepilogativo della proposta, somma che poi sarà arricchita dalla rivalutazione monetaria e degli interessi legali fino alla data di notifica della domanda giudiziale. In poche parole, il Comune è stato condannato per le responsabilità pre-contrattuali.