Per il segretario provinciale della Cgil Funzione pubblica di Teramo, Pancrazio Cordone, si tratta di una decisione presa “in maniera unilaterale e senza alcun preavviso, sono state “bloccate” e non corrisposte indennità relative a prestazioni rese”.
A ciò si aggiunge la superficialità con cui diversi dirigenti avrebbero affrontato il percorso di valutazione del personale per il saldo degli incentivi dell’anno 2015, causando la mancata erogazione anche di queste somme.
“Alla luce di quanto accaduto” scrive in una nota Cordone, “non possiamo non interrogarci se i vertici della AUSL 4 di Teramo credono che, senza il giusto riconoscimento delle professionalità dei suoi dipendenti che svolgono le loro attività in una condizione di carenza di organico diffusa e generalizzata continuando a garantire il funzionamento dei reparti e dei servizi, possa davvero continuare a garantire l’universalità del diritto alla salute così come previsto dall’articolo 32 della Carta Costituzionale”.
Da parte della Cgil, dunque, c’è la richiesta di liquidazione immediata delle indennità bloccate, relative a turni, reperibilità, indennità per particolari condizioni di lavoro, nel più breve tempo possibile e comunque prima della prossima busta paga.
Una curiosa. L’episodio della busta paga senza indennità arriva in concomitanza con la richiesta che proprio questa mattina il sindacato ha rivolto alla Asl e alla Regione Abruzzo, per uscire da una logica di annunci mediatici sul futuro della sanità teramana che pare incentrata solo sulla realizzazione dell’ospedale unico, avviando un percorso di partecipazione democratica che veda protagonisti istituzioni, parti sociali e i cittadini, dal quale possa emergere la migliore soluzione per la tutela del diritto alla salute dei cittadini, chi quei servizi li eroga materialmente.