Villa Rosa, ecco cosa resta dello chalet Letizia FOTO VIDEO

Martinsicuro. Prima un fumo denso, poi le fiamme che hanno divorato tutto. Dalla struttura, in parte in legno, alle suppellettili al materiale plastico.

 

Dello storico chalet Letizia, sul lungomare nord di Villa Rosa di Martinsicuro, restano solo un ammasso di lamiere e e materiali deformati dalle fiamme.

 

Potrebbe essere stato un corto circuito l’origine del rogo che la scorsa notte, attorno alle 4.30, è divampato all’interno della struttura balneare. Ad accorgersi di quello che stava accadendo è stato uno dei titolari della struttura, che ha immediatamente avvertito i vigili del fuoco.

 

I pompieri hanno lavorato per ore per circoscrivere le fiamme e limitare, per quanto possibile, i danni. Allo stato attuale l’unica zona risparmiata dalle fiamme quella più a nord dove sono localizzati i servizi e le cabine per le attività di ombreggio. Sul posto hanno lavorato due squadre dei vigili del fuoco (in arrivo da Nereto e Teramo) con un’autobotte e due autopompa. Fiamme che nella sostanza hanno interessato l’itero perimetro della struttura e che è stato spento solo in tarda mattinata, con la bonifica degli ultimi residui interessati dal rogo.

 

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La causa. Al momento non ci si sbilancia. I carabinieri della stazione di Martinsicuro e i vigili del fuoco non escludono nessuna ipotesi, nemmeno quella dolosa. Anche se la pista più accreditata sembra essere quella di un corto circuito che si sarebbe originato all’interno della storica struttura. Titolari della struttura che in ogni caso non hanno mai ricevuto pressioni o minacce di sorta, ragione per la quale l’ipotesi dolosa non sarebbe stata, al momento, presa in considerazione. Uno scenario più chiaro si avrà nelle prossime ore, quando i vigili del fuoco rimetteranno un dettagliato rapporto sull’accaduto. Lo chalet era comunque coperto da assicurazione.

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Cosa accade ora.  L’area è stata transennata e i titolari dello chalet Letizia, gestito da 47 anni, non si sono persi d’animo, nonostante il disastro. Come racconta Alessandro Capriotti nell’intervista video. La struttura carbonizzata sarà rimossa e sarà chiesto al Comune di poter installare per 90 giorni un chiosco provvisorio per assicurare i servizi in spiaggia e il posizionamento degli ombrelloni.

 

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