Un odore pungente, a tratti acre, sprigionato dai capannoni di stoccaggio dei rifiuti organici degli impianti di Grasciano del Cirsu.
Con l’arrivo della bella stagione e l’innalzamento delle temperature, l’organico trattato inizia ad emanare un lezzo che invade le zone urbanizzate, investendo la piana del Tordino, le abitazioni di Grasciano, le attività commerciali immediatamente a ridosso.
Ma il cattivo odore questa mattina ha raggiunto anche la zona costiera, tra l’Annunziata e Cologna Spiaggia. A lamentarsi sono stati alcuni clienti di un bar vicino all’ingresso dello stradone che porta agli impianti del Cirsu. Sono ormai alcuni giorni che la puzza sta creando disagi.
Era già accaduto qualche settimana fa, mandando su tutte le furie il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura. Il primo cittadino è stato chiaro: userà tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire la salute dei concittadini e dei residenti nelle zone immediatamente a ridosso delle strutture di Grasciano.
Per Di Bonaventura le attività all’interno del Cirsu devono essere sospese definitivamente. Ha più volte ricordato che il Cirsu è fallito nel settembre del 2015, che anche il ricorso in appello ha dato ragione al Tribunale Fallimentare di Teramo.
Ciò nonostante, a Grasciano si continua con l’attività di trattamento e stoccaggio dei rifiuti. Se non si risolverà il problema del cattivo odore a stretto giro, il sindaco di Notaresco scenderà in campo, in prima linea. E bisogna anche fare in fretta, perché con l’arrivo di giornate sempre più calde, la puzza sprigionata dai capannoni sarà sempre più intensa.