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Giulianova, proroga contro lo sfratto di via delle Scale. Interviene il Comune

Una proroga di almeno un mese, per dare tempo al Comune di Giulianova di trovare una sistemazione alternativa per Fabio Tiberi che con la compagna Valentina, il loro bimbo di tre mesi, i suoceri e il cognato devono lasciare l’abitazione di via delle Scale, in pieno centro storico.

Domattina l’ufficiale giudiziario si presenterà per notificare lo sfratto esecutivo. Ma ad attenderlo ci sarà anche l’assistente sociale Cristina Trosini che dovrà consegnare la relazione sullo stato in cui si trova la famiglia. La suocera di lui costretta a vivere gran parte del giorno con una bombola di ossigeno per via delle non perfette condizioni di salute. E poi il bimbo di appena tre mesi. A quel punto l’ufficiale giudiziario avrà la possibilità di sospendere l’esecutività dello sfratto, per almeno un mese.

“Noi abbiamo richiesto questo lasso di tempo”, ha sottolineato Nausicaa Cameli vice sindaco con delega alle politiche sociali che sta seguendo il caso, “necessario per trovare una soluzione alternativa, ovvero un alloggio in cui questa famiglia possa andare a vivere. Lo facciamo nei confronti di tutte quelle situazioni di disagio e di difficoltà abitativa. Dobbiamo rispettare le procedure. Faremo in modo che il nucleo famigliare non venga diviso”.

C’era insomma il rischio che Valentina e il suo bambino venissero affidati ad una casa famiglia. Il compagno e il resto della famiglia costretti a lasciare l’appartamento senza però un tetto sotto cui ripararsi. L’appartamento è di proprietà di una donna che vive a Castellalto.

Sei mesi prima della scadenza del contratto di locazione ha inviato alla famiglia locataria una raccomandata annunciando di voler tornare in possesso della casa per avviare lavori di ristrutturazione con l’intenzione di trasferirsi a Giulianova. La famiglia che vive nell’appartamento di via delle Scale è umile.

Si arrangia come quo, con lavori saltuari del giovane padre e con la pensione dei suoceri. Non può dunque permettersi il lusso di versare un anticipo di due mesi per avere un appartamento in cui trasferirsi. Né può sostenere un canone superiore ai 400 euro mensili.