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Le Iene alla Asl e al Ruzzo per l’acqua contaminata con esperimenti nucleari FOTO/VIDEO

Teramo. E’ andato in onda questa sera su Italia 1 il servizio de Le Iene, realizzato da Nadia Toffa lo scorso 16 marzo, sulla vicenda dell’acqua contaminata del Ruzzo dagli esperimenti nucleari nei Laboratori dell’INFN ad Assergi.

La Iena ha ripercorso con Augusto De Sanctis, del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, l’annoso problema dell’approvvigionamento idrico nelle falde del Gran Sasso e i diversi episodi di inquinamento per ‘sversamenti’ dei Laboratori di Assergi.

Dopo un primo grave incidente del 2002 (del quale si interessarono le stesse Iene) che tinse di bianco le acque che scorrono all’esterno del traforo del Gran Sasso, fu ordinata la messa in sicurezza dell’area che, secondo una nota del 2013 dell’Istituto Superiore di Sanità, non sarebbe stata completamente eseguita.

Poi il nuovo episodio, nello scorso agosto, scoperto tre mesi dopo quando la Regione Abruzzo annuncio il cambio di captazione per i comuni serviti dal Ruzzo. Il 30 agosto 2016 fu accertato, dall’Asl di Teramo, lo sversamento dai Laboratori del Gran Sasso di diclorometano nelle acque potabili. Quindi la Ruzzo Reti ha cambiato l’approvvigionamento dell’acqua potabile per tutto il 2016, utilizzando il potabilizzatore di Montorio al Vomano ma da gennaio tutto è tornato come prima.

Nadia Toffa, quindi, ha chiesto spiegazioni dell’incidente al Direttore dei Laboratori, Stefano Ragazzi, che non ha saputo però rispondere, palesando dubbi sulla presenza della struttura che dirige in contiguità con le falde per la captazione dell’acqua potabile. Dubbi che anche il presidente dell’acquedotto del Ruzzo, Antonio Forlini, che serve gran parte dei comuni del teramano ha confermato. Lo stesso Forlini ha chiarito che non era necessario informare la popolazione dell’incidente per non creare allarmismo, così come ha dichiarato il Direttore del Servizio di Igiene dell’Asl Teramo, Maria Maddalena Marconi, che a gennaio però ha ‘riconcesso’ la captazione dalle falde del Gran Sasso per l’acqua potabile nel teramano.

La Direttrice ha spiegato a Nadia Toffa che saranno le indagini a chiarire come il diclorometano sia finito nei rubinetti degli abruzzesi. E loro che rispondono: ‘ci dobbiamo raccomandare a San Berardo e alle Madonna delle Grazie quando beviamo le acque”, insomma i patroni di Teramo si dovranno occupare anche di questo.