Dopo l’interrogazione presentata dal deputato Gianni Melilla al ministro del lavoro, non si arresta il clamore e lo sconcerto rispetto alla vicenda della sospensione dei congedi parentali, compresa la maternità facoltativa, per i dipendenti della Baltour.
In una nota indirizzata alla Presidente della Camera, alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità, alla Segretaria Generale CGIL Susanna Camusso e al Presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, la segreteria nazionale Filt Cgil ha duramente stigmatizzato il grave comportamento che sta mettendo in atto la società teramana che ha come protagonista il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, titolare del gruppo Baltour.
In una nota ai dipendenti, infatti, l’azienda aveva sospeso la fruizione del congedo, negando un diritto che hanno entrambi i genitori di astenersi in maniera facoltativa dal lavoro per i primi anni di vita del bambino.
Nella nota a firma dei segretari nazionali Alessandro Rocchi e Tatiana Fazi, in cui viene stigmatizzato il “gravissimo comportamento aziendale”, è richiesto anche “un intervento immediato affinché vengano ripristinate le corrette condizioni di normalità e di rispetto delle norme vigenti in materia”.
Anche il sindacato abruzzese si associa alla richiesta della Filt Nazionale, chiedendo l’immediata revoca delle disposizioni di servizio e sollecitando l’intervento di Ispettorato del Lavoro e Inps per il controllo e la verifica di gravi e reiterate violazioni in materia lavorativa .
E al tempo stesso giudicano inaccettabile il silenzio della Regione Abruzzo rispetto alla violazione di norme che non dovrebbero essere assoggettabili alla discrezionalità aziendale. “E’ opportuno sottolineare”, dice il sindacato abruzzese, “che a violare queste norme è proprio quella parte dell’imprenditoria privata particolarmente presente nel settore del trasporto locale che, pur inneggiando costantemente alle liberalizzazioni e alle privatizzazioni, realizza profitti e utili soprattutto grazie ai finanziamenti pubblici nazionali e regionali”.
In assenza di un cambio di rotta rispetto a questo provvedimento illegittimo, la Cgil organizzerà iniziative di protesta e presidi davanti alla sede di Confindustria Teramo.